Nel covo dei gangster. La lotta al crimine raccontata dal padre dell'FBI - 9788868022662

Nel covo dei gangster. La lotta al crimine raccontata dal padre dell'FBI: "È molto meglio che un criminale diventi feroce dietro le sbarre di un penitenziario, piuttosto che ritorni a essere un predatore in libertà." Così sentenziava John Edgar Hoover, il direttore più longevo che l'FBI abbia mai avuto. Tra il 1924 e il 1972 gli Stati Uniti ebbero otto presidenti, ma solo un "ministro della polizia", Hoover. Fra gli uomini più popolari e potenti d'America, glorificato da Hollywood e dai giornali, scrisse questa biografia per raccontare i suoi successi e la guerra combattuta nelle città americane tra il 1933 e il 1937. Lotta alla criminalità dunque, ma anche perquisizioni clandestine e intercettazioni telefoniche, che non risparmiarono nemmeno i presidenti, i quali però del suo operato erano i primi ad avvantaggiarsi. Un resoconto che ha creato il "mito" dell'agente federale e, sullo sfondo, dell'America del post proibizionismo.
"It's much better than a criminal to become fierce behind the bars of a penitentiary, rather than return to being a free predator." So he sentenced John Edgar Hoover, the longest-running director the FBI ever had. Between 1924 and 1972 the United States had eight presidents, but only one "police minister", Hoover. Among the most popular and powerful men of America, glorified by Hollywood and the newspapers, he wrote this biography to tell his successes and the war fought in American cities between 1933 and 1937. Fight against crime, however, but also clandestine searches and wiretapping, which did not even spare the presidents, who however of his work were the first to take advantage. An account that created the "myth" of the federal agent and, in the background, of America's post prohibition.