Ordinario. Fede sostenibile in un mondo radicale e irrequieto - 9788897963448

Ordinario. Fede sostenibile in un mondo radicale e irrequieto: In una società che ci spinge a vivere costantemente nuove emozioni, dove ogni obiettivo dev'essere straordinario, dove i superlativi dominano il mondo, la vera eccezionalità si trova nell'ordinario: ne è convinto Michael Horton. «Per attirare e mantenere l'attenzione - rileva l'autore - oggi tutto deve avere un punto esclamativo. Ci siamo abituati a cercare senza requie qualcosa di nuovo: l'ultima novità, la cosa più grande, l'idea, il prodotto, la persona o l'esperienza che risolverà i nostri problemi, che ci darà uno scopo e che cambierà il mondo». Eppure questa ricerca dell'eccesso, questa vita spinta al limite, questa costante accelerazione che diamo a progetti e obiettivi sta mostrando i suoi limiti: «alcuni sono stanchi dei costanti appelli a trasformazioni radicali», annota Horton, e si comincia a rivalutare l'idea, in controtendenza, di una vita normale, senza eroismi, senza gesti straordinari, dove la quotidianità è la nuova, grande frontiera. Nella prima parte del volume ("Radicale e irrequieto") Horton analizza la situazione di una società sempre più attratta dal successo e dall'estremo, un approccio che ha contagiato anche la chiesa - e in particolare i giovani - provocando, a lungo andare, frustrazione e senso di inadeguatezza. L'autore prova a dare una risposta al problema nella seconda parte del libro ("Ordinario e contento"), dove riscopre alcuni valori (almeno all'apparenza) da perdenti, come l'importanza di sapersi accontentare e la necessità di tralasciare sogni sempre più ambiziosi per concentrarsi invece sull'amore per il prossimo, riscoprendo così la v
In a society that urges us to constantly live new emotions, where every goal must be extraordinary, where superlatives dominate the world, true exceptionalism is found in the ordinary: Michael Horton is convinced. "To attract and maintain attention - notes the author - today everything must have an exclamation mark. We have become accustomed to searching without requie something new: the latest news, the biggest thing, the idea, the product, the person or the experience that will solve our problems, that will give us a purpose and that will change the world." Yet this search for excess, this life pushed to the limit, this constant acceleration that we give to projects and objectives is showing its limits: "some are tired of the constant appeals for radical transformations", Horton noted, and we begin to reassess the idea, in contrast, of a normal life, without heroism, without extraordinary gestures, where everyday life is the new, great frontier. In the first part of the book ("Radical and restless") Horton analyzes the situation of a society increasingly attracted by success and extreme, an approach that has also infected the church - and especially young people - causing, in the long run, frustration and sense of inadequacy. The author tries to give an answer to the problem in the second part of the book ("Ordinary and contented"), where he rediscovers some values (at least on the surface) as losers, such as the importance of being able to be satisfied and the need to leave out increasingly ambitious dreams to focus instead on love for others, thus rediscovering the v