Indiani metropolitani. Politica, cultura e rivoluzione nel '77 - 9788867181957

Indiani metropolitani. Politica, cultura e rivoluzione nel '77: Nella storia italiana contemporanea, nessun anno è stato tanto indagato ma meno compreso del 1977. Epilogo di un ciclo di lotte iniziato nel 1968 e destinate e durare ben oltre gli anni Settanta, il '77 raccontato da molti storici e innumerevoli commentatori appare come sospeso tra il fermento di una rivolta esistenziale e l'organizzazione di un profondo cambiamento politico ed economico. In questo modo, per tanti, è stato semplice tirare su quella che resta una storia estremamente complessa, e in fondo non ancora conclusa, una sorta di linea, mettendo da una parte chi militò nella cosiddetta "ala creativa" del movimento, i "buoni", e dall'altra, considerati "cattivi", chi aderì alle componenti più inclini allo scontro frontale con le istituzioni. Rifiutando una simile impostazione, frutto più di una cattiva coscienza di chi la sostiene che non di una qualche evidenza storica, Iacarella indaga sul 1977 restituendo a quel periodo la sua autonomia e riconoscendo nella sua effervescenza il portato di istanze originali e diverse rispetto a quelle inerenti il disagio giovanile o la stessa lotta di classe. Concetti come quello, decisivo, di "desiderio", ma anche drammi come la diffusione dell'eroina, diventano per l'autore la chiave di accesso per raccontare dall'interno le politiche e le poetiche che, in modo particolare, caratterizzarono l'azione degli Indiani Metropolitani e la loro militanza dentro e a volte contro il movimento. Una vicenda discussa e misconosciuta a cui Iacarella dà voce ricorrendo a un altro grande rimosso degli anni Settanta: la pratica dell'analisi collet
In contemporary Italian history, no year has been much investigated but less understood than 1977. Epilogue to a cycle of struggles that began in 1968 and are destined to last well beyond the 1970s, '77 told by many historians and countless commentators appears to be suspended between the ferment of an existential revolt and the organization of a profound change political and economic policy. In this way, for many, it was easy to pull on what remains an extremely complex story, and basically not yet finished, a kind of line, putting on one side those who played in the so-called "creative wing" of the movement, the "good", and on the other, considered "bad", those who adhered to the components most prone to the frontal clash with the institutions. Rejecting such an approach, the result of more than a bad conscience of those who claim it that not of some historical evidence, Iacarella investigates 1977 by restoring its autonomy at that time and recognizing in its effervescence the brought of instances different from those inherent in youthful discomfort or the same class struggle. Concepts such as that, decisive, of "desire", but also dramas such as the spread of heroin, become for the author the key to tell from within the policies and poetics that, in particular, characterized the action of the Indians Metropolitans and their militancy in and sometimes against the movement. A controversial and unknown story to which Iacarella gives voice resorting to another great removed of the seventies: the practice of collet analysis