Giudizio penale e ragionevole dubbio - 9788866116172

Giudizio penale e ragionevole dubbio: Il principio dell'"oltre ogni ragionevole dubbio" rappresenta un passaggio decisivo tra le questioni di epistemologia generale e il quomodo della scelta giudiziaria penale, passaggio in cui si annodano inscindibilmente approcci disciplinari diversi e differenti interrogativi sul processo. Si pensi emblematicamente, da un lato, alle valutazioni nomologiche ed empiriche sul nesso causale, e, dall'altro, agli sforzi di individuare standard compatibili con la regola del dubbio in tema di cd. prova (neuro)scientifica in funzione dell'imputabilità. I giuristi, come si sa, sono legati al dato delle disposizioni e adoperano criteri esegetici in un ambito tendenzialmente chiuso, soprattutto quando si tratta di norme inserite sistematicamente in un codice, con il rischio evidente di lasciare in ombra aspetti più ampi, come il profilo politico-sociologico dell'intervento giudiziario, l'esercizio del potere dinanzi ai valori, il rapporto tra ermeneutica e ricerca processuale. Ed ecco l'importanza delle riflessioni lumeggiate dai filosofi in questo volume: quando l'intera opera, nella sua "unità del sapere", è stata metabolizzata dal lettore, la regola sancita dall'art. 533 c.p.p. sembra perdere il semplice connotato testuale, stagliandosi nell'orizzonte del dover essere giudiziario quale canone culturale attraverso cui filtrare l'esperienza più generale del diritto e del processo.
The principle of "beyond reasonable doubt" represents a decisive step between general epistemology issues and criminal judicial choice quomodo step where you knot different disciplinary approaches and different inseparably questions about the process. Think symbolically, on the one hand, nomologiche and empirical assessments on causation, and, on the other hand, the efforts to identify standard compatible with the rule of doubt relating to cd. scientific proof (neuro) according to legal responsibility. Lawyers, as we know, are related to the provisions and endeavour in Exegetical policy tends to be closed, especially when these are included systematically in a code, with the obvious risk of overshadow broader aspects, as politico-sociological profile of judicial intervention, the exercise of power in the face of the values, the relationship between hermeneutics and procedural errors. And here is the importance of the reflections highlighted by philosophers in this volume: when the entire work, in its "unity of knowledge" was metabolized by the reader, the rule enshrined in art. 533 c.p.p. seems to lose simple textual connotation, silhouetted in the horizon of what cultural Canon should be judicial through which filter the more general experience of the law and process.