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La linea del davanzale - 9788893821254
di Francesca Ippoliti edito da LietoColle, 2019
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: La linea del davanzale
- Autore: Francesca Ippoliti
- Editore: LietoColle
- Collana: Pordenonelegge
- Data di Pubblicazione: 2019
- Genere: letteratura italiana: testi
- ISBN-10: 8893821257
- ISBN-13: 9788893821254
La linea del davanzale: «La linea del davanzale / è l'unica cosa rimasta del mondo» afferma l'autrice nel componimento d'esordio, con un sottinteso simbolico che trova ragione nello svolgersi della silloge, quando corrisponde alla «linea del corpo» piuttosto che suggerire le «cose da fare se la stanza diventasse un cerchio: // a piccoli passi regolari camminarci dentro / diventare vuoto meccanismo o una bolla grande, inutile e perfetta / dirigere l'orchestra delle voci / rotolare lungo la linea, rinunciare a salvarsi». Con La linea del davanzale, Francesca Ippoliti conferma una maturità di pensiero e di stile che la pone in posizione privilegiata rispetto a molte fra le scritture coetanee, impressione suffragata da altre sue parole in forma di saggio: «La poesia dovrebbe dire qualcosa di più e qualcosa di meno di una storia privata. Di più, perché l'immersione nella contingenza autobiografica è una forma di difesa e non travalica il campo dell'informazione per raggiungere quello della necessità; di meno, perché la rinuncia al vissuto biografico - la rinuncia all'investimento dell'io, alla presa di posizione - è quasi sempre una via di fuga, una divagazione (in ogni caso, un'operazione intellettuale)».
"The sill line / is the only thing left in the world," says the author in the debut composition, with a symbolic subtext that finds reason in the unfolding of the syllog, when it corresponds to the "line of the body" rather than suggesting the "things to do if the room became a circle: // in small regular steps walk in it / become empty mechanism or become a big bubble, useless and perfect / direct the orchestra of voices / roll along the line, give up to save yourself"." With The Line of the Sill, Francesca Ippoliti confirms a maturity of thought and style that puts her in a privileged position compared to many of the peer's writings, an impression supported by her other words in the form of an essay: "Poetry should say something more and something less than a private story. Moreover, because immersion in autobiographical contingency is a form of defence and does not go beyond the field of information to achieve that of necessity; less, because the renunciation of the biographical experience - the renunciation of the investment of the self, the stance - is almost always an escape route, a diversion (in any case, an intellectual operation).
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