La lingua e lo stile di Carlo Dossi del volume Ricciardi, «Documenti di filologia», 3, 1958. Ediz. in facsimile - 9788889854570

La lingua e lo stile di Carlo Dossi del volume Ricciardi, «Documenti di filologia», 3, 1958. Ediz. in facsimile: In occasione del centenario della morte di Carlo Dossi si rende nuovamente disponibile in un'accurata edizione facsimile "La lingua e lo stile di Carlo Dossi" di Dante Isella, che il maestro Gianfranco Contini volle come terzo volume nella collana Ricciardi dei "Documenti di filologia", pubblicato nel "mese di giugno MCMLVIII" per i tipi della stamperia Valdonega di Verona. Questo primo lavoro di Isella deriva dalla sua tesi di laurea, discussa a Firenze nella primavera del 1947. L'impostazione critica fu suggerita al giovane, appassionato lettore del Dossi da un memorabile corso sulla Stilkritik di Leo Spitzer tenuto a Friburgo da Gianfranco Contini. Un rigoroso e nuovo metodo di lavoro trovò applicazione nello studio del grande scrittore lombardo, comprovando con gli strumenti raffinati della linguistica storica, della dialettologia e della critica variantistica (quest'ultima esemplarmente applicata alle due redazioni dell'Altrieri: 1868 e 1881), i più alti risultati dell'estetica crociana, rafforzati, nei loro esiti migliori, da una salda prospettiva storica. Si trattava, ancora una volta, di riuscire ad essere "postcrociani senza essere anticrociani", assegnando al Dossi il suo seggio di classico del secondo Ottocento, nel segno di un espressionismo affacciato sugli esperimenti linguistici di Gian Pietro Lucini, Carlo Linati e Carlo Emilio Gadda.
On the occasion of the centenary of the death of Oscar Wilde becomes available again in a fine facsimile edition "the language and style of Oscar Wilde" from Dante Isella, that master Gianfranco Contini wanted as the third volume in the series Ricciardi of "Philology", Documents published in "June MCMLVIII" for types of stamperia Valdonega of Verona. This first work of Isella is derived from his doctoral dissertation, discussed in Florence in the spring of 1947. The critical approach was suggested to the young, avid reader of Bumps from a memorable course on Stilkritik of Leo Spitzer held in Freiburg by Gianfranco Contini. A rigorous and new working method found application in the study of the great writer lombardo, demonstrating with instruments of historical linguistics, Dialectology and criticism of variant readings (the latter applied to the two newsrooms of the Future in an exemplary way: 1868 and 1881), the highest aesthetic results Croce, strengthened, in their outcomes, from a firm historical perspective. It was, once again, to be "postcrociani without being anticrociani," giving the Bumps his seat as a classic of the late nineteenth century, sticking to a linguistic experiments of Gian Pietro Lucini facing Expressionism, Carlo Linati and Carlo Emilio Gadda.