Garibaldi fu ferito. Il mito, le favole - 9788860365033

Garibaldi fu ferito. Il mito, le favole: Amato e odiato, celebrato e vilipeso, emulato e disprezzato: il susseguirsi e il sovrapporsi di opposti atteggiamenti testimoniano l'esistenza di diversi Garibaldi: c'è un Garibaldi "di destra" e un Garibaldi "di sinistra", un Garibaldi "nazional-fascista" e un Garibaldi "brigatista ante litteram". Gli è accaduto nel bicentenario della sua nascita, e gli accade di nuovo con le celebrazioni dell'Unità d'Italia: divenire strumento di diverse e perfino opposte politiche della memoria. Ecco perché uno dei suoi più autorevoli e attenti studiosi prova oggi a rileggere la vicenda di Garibaldi alla luce del nostro contraddittorio e conflittuale presente, e delle diatribe più o meno fondate o pretestuose riguardo al senso delle celebrazioni appena cominciate. Il Garibaldi di Isnenghi, dunque, è innanzitutto il fondatore dello Stato, capace di accettare pro tempore che lo Stato sia monarchico pur non nascondendo di preferirlo repubblicano. E cento anni dopo, nel 1946, l'Assemblea costituente repubblicana segna la vittoria di Mazzini e di Garibaldi. In secondo luogo, Garibaldi è il fondatore dello Stato con la partecipazione attiva e critica dei cittadini non più sudditi, che si mobilitano e che fanno politica. Garibaldi è infatti un grande internazionalista libertario. Ecco uno dei tanti lati in ombra che Isnenghi sottopone in queste pagine al dibattito odierno sull'Unità: la portata internazionale e internazionalista di Garibaldi.
Loved and hated, despised, celebrated and emulated and despised: the succession and the overlap of opposites attitudes testify to the existence of several Garibaldi: there is a Garibaldi "right" and "left" Garibaldi, Garibaldi a "nationalist-fascist" and a Garibaldi brigades "La lettre". Happened on the 200th anniversary of his birth, and is happening again with the celebration of the unification of Italy: to become different and even opposing political memory tool. That's why one of his most influential and careful scholars try today to re-read the story of Garibaldi in the light of our adversarial and confrontational present, and more or less well-founded or spurious diatribes about the sense of celebrations just begun. The Garibaldi of Isnenghi first is the founder of the State, able to accept pro tempore the State's monarchic while not hiding preferred Republican. And a hundred years later, in 1946, the constituent Assembly Republican marks the victory of Mazzini and Garibaldi. Secondly, Garibaldi is the founder of the State with active and critical participation of citizens no longer subjects, who are mobilizing and making policy. Garibaldi is indeed a great libertarian internationalist. Here's one of many sides in shade and Isnenghi submits in these pages to debate on the unit: the international scope and internationalist by Garibaldi.