Schermi della risacca (Poesie 2017-2019) - 9788832743036

Schermi della risacca (Poesie 2017-2019): L'avvio di questa nuova raccolta di Stefano Iucci non lascia dubbi sul percorso intrapreso dal poeta romano, sullo scavo nella profondità dei sentimenti e sul dolore della perdita. Già dalle prime poesie ci sono continui riferimenti al vuoto, all'abbandono, a ciò che poteva essere e non è: "La tua donna e lì, in alto, / sempre in alto, non la raggiungi, / non la preghi, non ti inginocchi a lei / se prima di perderla / non capisci chi sei". Allora l'amore, il suo significato, risiede nell'essere stesso di chi ama, non nell'oggetto dell'amore, non nella donna che sta sempre in alto. È un percorso opposto alla scalata quello che bisogna fare: bisogna scendere, invece, tutti i gradini, andare a fondo, impararsi prima di poter amare, di poter dire "questa è la mia donna". Eppure, malgrado la coscienza di ciò, malgrado la conoscenza di questo ineluttabile cammino, c'è un'amarezza (o forse un disincanto) nei versi di Iucci che fa intravedere l'altra parte della vicenda amorosa, quell'essere sempre soli anche quando si è in due, quel riflettere della pozzanghera che rimanda solo il tuo passo, quel riflesso nelle vetrine che mostra non più lo spazio che occupi ma il tempo. (Mauro Fabi)
The start of this new collection by Stefano Iucci leaves no doubt about the path taken by the Roman poet, the excavation in the depth sofvery of feelings and the pain of loss. Already from the first poems there are constant references to emptiness, to abandonment, to what could have been and is not: "Your woman and there, high up, / always at the top, do not reach her, / do not pray, do not kneel at her / if before you lose her / you do not understand who you are". Then love, its meaning, lies in the being of those who love, not in the object of love, not in the woman who is always at the top. It is an opposite path to climbing what you have to do: instead, you have to go down all the steps, go to the bottom, learn before you can love, to be able to say "this is my woman". Yet, despite the awareness of this, despite the knowledge of this inescapable journey, there is a bitterness (or perhaps a disenchantment) in Iucci's verses that makes you glimpse the other part of the love affair, that being always alone even when you are in two, that reflection of the puddle that refers only to your step, that reflection in the windows that shows no longer the space that occupies but time. (Mauro Fabi)