Giorni perduti - 9788865942277

Giorni perduti: Uscito nei 1944 dalla penna di un autore quasi esordiente (sino a quel momento Charles Jackson aveva pubblicato due-soli racconti), "Giorni perduti" ebbe grande successo di pubblico e di critica. Un'opera prima salutata come un classico, tradotta in quattordici lingue, venduta in mezzo milione di copie solo negli Stati Uniti. I diritti cinematografici vennero acquisiti dalla Paramount che ne trasse un film di altrettanto successo, diretto da Billy Wilder e interpretato da un eccellente Ray Milland, che conquistò quattro Oscar (film, regia, attore protagonista e sceneggiatura non originale) e la Palma d'oro a Cannes. La vicenda è nota: Don Birnam - un intellettuale appassionato di musica classica e di Shakespeare -, scrittore in bolletta, crisi d'identità e ispirazione e roso dall'alcolismo, trascorre cinque giorni solo, in una New York spettrale, aggredito dai fantasmi del passato, dalle sue incapacità affettive (verso le donne e il fratello), vittima della mancanza di denaro e preda della sudditanza per il whisky. In questa sorta di precipizio verso il nulla, scende i gradini dell'abiezione: l'inganno, il furto, il ricovero nel reparto alcolizzati di un ospedale, il delirium tremens, e di nuovo l'inganno che all'ultimo trionfa sulla scena e a cui viene demandato il commiato al lettore, come a voler dire che da quella spirale appena conclusa non potrà che scaturirne un'altra, di cui s'ignorano i termini ma che sarà certamente più devastante.
Released in 1944 from the pen of a writer almost newcomer (until then Charles Jackson had posted two-only short stories), "the lost weekend" had great success with audiences and critics. A work first hailed as a classic, translated into fourteen languages, sold half a million copies just in the United States. The movie rights were acquired by Paramount that drew an equally successful film, directed by Billy Wilder and starring Ray Milland, who conquered an excellent four Oscars (film, Director, actor and screenplay) and the Palme d'Or at Cannes. The story is well known: Don Birnam-an intellectual passionate about classical music and Shakespeare-, writer Bill, crisis of identity and inspiration and gnawed by alcoholism, he spends five days alone, in a spooky New York, assaulted by the ghosts of the past, from its emotional incapacity (towards women and her brother), victim of the lack of money and a prey to subjection for whisky. In this sort of cliff to nowhere, descends the steps of abjection: deception, theft, alcoholic Department of a hospital admission, delirium tremens, and again the deception that last triumph at the scene and that is entrusted with the farewell to the reader, as if to say that from that spiral just ended will lead to another, of which ignores the terms but it will certainly be more devastating.