Le mosse del cavallo. Tra segni del passaggio e passaggi del segno - 9788849817416

Le mosse del cavallo. Tra segni del passaggio e passaggi del segno: Si dice che la vita comporta un incessante passaggio, da un modo di essere a un altro modo di essere e, infine, dalla vita alla morte. Si può anche dire che proprio intorno a questo passaggio si sono articolate le diverse culture, con i loro miti e riti, intesi ad arginare, interpretare e rendere funzionale l'ansia che ogni passaggio comporta. Nella civiltà contemporanea, in cui il passaggio sembrerebbe rimosso dalla continuità tecnologica, resta l'esigenza di dare un senso al cambiamento e alle conseguenti istanze formative, come dimostrano gli interrogativi che si addensano intorno alla Rete e alle sue prospettive. Il passaggio, individuale e collettivo, viene analizzato sulla base di una ipotesi emersa dalla ricerca antropologica del secolo scorso: per passare, per cambiare, è necessario uscire da sé, attraversare un periodo di margine e tornare presso di sé, con nuove potenzialità. La "mossa del cavallo", che negli scacchi serve per aggirare le opposte difese, chiama in causa una complessa procedura concettuale, linguistica e operativa, che si estende dai "riti di passaggio" di Van Gennep alla "crisi della presenza" di De Martino, dalla "sovradeterminazione del segno" di Barthes alla "commutazione di codice" di Eco. L'antropologia del "passaggio" si configura, quindi, come una alternativa alla sociologia del "processo", coinvolgendo la concezione della filosofia come "esercizio spirituale" e la diatriba tra parola e immagine, sino all'attuale riflessione sui "new media".
It is said that life involves an incessant passage, a way of being to another way of being and, finally, from life to death. One can even say that right around this step are articulated different cultures, with their myths and rituals, intended to curb, interpreting and making functional the anxiety that each step entails. In contemporary civilization, in which the transition would seem removed from continuity technology, remains the need to make sense of the change and the consequent training instances as evidenced by the questions that are gathering around the net and its prospects. The passage, individually and collectively, is analyzed on the basis of a hypothesis emerged from anthropological research of the past century: leads, for a change, you must exit itself going through a margin and return unto himself, with new potential. The "horse", which move in chess is used to circumvent the opposing defenses, calls into question a complex conceptual, linguistic and operational procedure, extending from the "rites of passage" by Van Gennep to "crisis of presence" by De Martino, the "sign" of over-determination Barthes to "code switching" from Eco. The anthropology of "passage" is, therefore, as an alternative to the sociology of "process", involving the conception of philosophy as "spiritual exercise" and the controversy between Word and image, up to the current reflection on the "new media".