Il mondo che verrà. Le immagini dell'oltretomba nelle religioni del mondo - 9788805075300

Il mondo che verrà. Le immagini dell'oltretomba nelle religioni del mondo: Tra illusione antropologica e rivelazione religiosa, l'idea di una vita dopo la morte accompagna da sempre la storia e la preistoria dell'umanità: dai graffiti neolitici alle contemporanee visioni new-age, ogni singolo uomo, ogni società, ogni religione ha un suo immaginario sul mondo che ci attende alla fine del nostro tempo sulla terra. In questo libro si presentano le principali rappresentazioni dell'Oltremondo, così come sono state definite in secoli di riflessioni e di culture (e di paure). Sarà l'Ade degli antichi greci-latini, che raggiungeremo sulla barca di Caronte. O sarà il ghiacciato e iperboreo castello di Odino. Più probabilmente, saranno gli inferni e paradisi cristiani, o l'islamico Giardino delle Delizie, o ancora l'Isola delle Terre Pure delle anime buddiste. Ma quale sorpresa sarebbe ritrovarsi invece accolti dal nasuto dio egizio Anubi, o tra i bianchi bufali dei verdi pascoli di Manitù! Introduzione di Marina Sozzi. Postfazione di Sabrina Ghersi.
Between anthropological and religious revelation illusion, the idea of an afterlife has always accompanied the history and prehistory of humanity: from Neolithic to contemporary graffiti new-age visions, every individual, every company, every religion has its own imagination about the world that awaits us at the end of our time on Earth. In this book we present the main representations of the underworld, as well as have been established over centuries of reflections and cultures (and fears). Will the Hades of ancient Greeks-Latins, we on the boat of Charon. Or will the frozen Castle hyperborean Odin. More likely, will be the Hells and heavens, Christians or the Islamic garden of delights, or the island of Pure Land Buddhist souls. But what a surprise it would instead find himself greeted by NAA Egyptian God Anubis, or between the White Buffalo of the green pastures of Manitou! Introduction by Marina Salazar. Afterword by Sabrina Ghersi.