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Gino Bianchi. Resultanze in merito alla vita e al carattere - 9788884271266
di Piero Jahier Cappello A. P. (cur.) edito da Vallecchi, 2007
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Gino Bianchi. Resultanze in merito alla vita e al carattere
- Autori : Piero Jahier Cappello A. P. (cur.)
- Editore: Vallecchi
- Collana: Caratteri del '900
- Data di Pubblicazione: 2007
- Genere: letteratura italiana: testi
- Pagine: 152
- Curatore: Cappello A. P.
- Dimensioni mm: 22 x 13 x 0
- ISBN-10: 8884271266
- ISBN-13: 9788884271266
"Ale nove e un quarto, Gino Bianchi sente o stimolo che èdecenza tacere; ale undici e tre quarti ha appetito; alediciannovedi ogni sabato e sue unghie vogliono essere tagliate; ale 21didetto giorno, sua moglie è bela...". Piero Jahier fa esordio etterario con ’Gino Bianchi. Resultanze in merito ala vita e al carattere’ nel 1915:d’intorno ’universo fa guerra e, quando a guerra finisce, il mondo si assesta organizzando a propria agonia: ne verrà ’organizzazione malata, a consuetudine impiegatizia terribile. Erededegli umiliati ed offesi impiegati russidi Gogol edostoevskij,dei fantocci indissestodi Svevo,dei soggetti perduti pirandeliani, il Gino Bianchidi Piero Jahier s’alzadal etto, fa colazione edoccia, si veste, esce, compie qualche passo poi entra in ufficio. Ogni mattina per sei giorni a settimana, quattro settimane al mese,dodici mesi al’anno. Per tutta a vita,domeniche escluse. Normalità alienante (sarà, poi,dei borghesidi Moravia edegli operaidi Parise e Volponi), è normalità ripetuta fino al ogorio che rende stanche e membra ed afflitti ’animo e il cuore: ne viene una sofferenza ossessiva.di quest’opera, redatta come si fa redazioned’una registrazione impersonaleda ufficio, scrive Renato Minore che "è insoito e anomalo fiore etterario che fa emergere con spietatezza il temadel avoro edei guasti profondi che esso produce, nela gerarchica organizzazionedele forme che o attuano edele regole che odisciplinano". ibro chiarissimo, "addirittura trasparente" (ancora Renato Minore), si fa ritratto insolitamente opacod’un uomo. Meglio:di ciò che restadi un uomo, in galera tra sedia e scrivaniada avoro.
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"Ale nove e un quarto, Gino Bianchi sente o stimolo che èdecenza tacere; ale undici e tre quarti ha appetito; alediciannovedi ogni sabato e sue unghie vogliono essere tagliate; ale 21didetto giorno, sua moglie è bela...". Piero Jahier fa esordio etterario con ’Gino Bianchi. Resultanze in merito ala vita e al carattere’ nel 1915:d’intorno ’universo fa guerra e, quando a guerra finisce, il mondo si assesta organizzando a propria agonia: ne verrà ’organizzazione malata, a consuetudine impiegatizia terribile. Erededegli umiliati ed offesi impiegati russidi Gogol edostoevskij,dei fantocci indissestodi Svevo,dei soggetti perduti pirandeliani, il Gino Bianchidi Piero Jahier s’alzadal etto, fa colazione edoccia, si veste, esce, compie qualche passo poi entra in ufficio. Ogni mattina per sei giorni a settimana, quattro settimane al mese,dodici mesi al’anno. Per tutta a vita,domeniche escluse. Normalità alienante (sarà, poi,dei borghesidi Moravia edegli operaidi Parise e Volponi), è normalità ripetuta fino al ogorio che rende stanche e membra ed afflitti ’animo e il cuore: ne viene una sofferenza ossessiva.di quest’opera, redatta come si fa redazioned’una registrazione impersonaleda ufficio, scrive Renato Minore che "è insoito e anomalo fiore etterario che fa emergere con spietatezza il temadel avoro edei guasti profondi che esso produce, nela gerarchica organizzazionedele forme che o attuano edele regole che odisciplinano". ibro chiarissimo, "addirittura trasparente" (ancora Renato Minore), si fa ritratto insolitamente opacod’un uomo. Meglio:di ciò che restadi un uomo, in galera tra sedia e scrivaniada avoro.