Absurdistan sovietico - 9788860606358

Absurdistan sovietico: Secondo le assurde usanze sovietiche, il governo temeva la musica rock occidentale come il diavolo teme l'acqua santa: infatti la musica avrebbe potuto infettare le persone con idee indesiderate e incontrollabili di libertà. Absurdistan - questo è il paese dove è tutto assurdo: la musica, il divertimento e anche la vita stessa. Questo paese è esistito ed era l'ex Unione sovietica, ma potrebbe esistere ancora, ovunque non si capisca il significato della parola libertà. Janikashvili racconta la storia del rock e del pop tra il 1980 e il 1990, il periodo della sua giovinezza, durante il quale questa musica è stata importata illegalmente e trasmessa dalle stazioni radio pirata. Per gli ascoltatori era più di "sola musica", era il suono della libertà. Con un distacco ironico, ma con un'empatia abbondante per le tragedie personali, grandi e piccole di questo tempo, l'autore descrive un mondo assurdo in cui la musica - temuta dallo Stato più di ogni altra cosa - è rigorosamente censurata e controllata.
According to the absurd, the Soviet Government customs feared Western rock music as the devil fears holy water: music could infect people with unwanted and uncontrollable ideas of freedom. Absurdistan-this is the country where everything is absurd: music, entertainment, and even life itself. This country has existed and was the former Soviet Union, but may still exist, anywhere you do not understand the meaning of the word freedom. Janikashvili tells the story of rock and pop, between 1980 and 1990, the period of her youth, during which this music was illegally imported and broadcast by pirate radio stations. For listeners was more of "music", was the sound of freedom. With ironic detachment, but with empathy for the personal tragedies large and small at this time, the author describes an absurd world where music-State feared more than anything else-is strictly censored and controlled.