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La scrittura romantica della follia. Il caso Nerval - 9788820711702

di Michel Jeanneret edito da Liguori, 1984

Informazioni bibliografiche del Libro

 

Gérard abruniede Nerval perse a madre quando aveva solodue anni: assenza improvvisa, fu perenne ossessione. Crebbe, in una piccola tana sovente umida e scura, frequentando a Parigidei misteri improvvisi, nela quale un’ombra non è un’ombra ma -di volta in volta - un incubo, un sogno: un intero mondo alternativo. Fu alievodi Victor Hugo ("il pazzo che si credeva Victor Hugo") e scrittore-fantasma per contodi Alexandredumas.dal 1841, ovvero poco più che trentenne, cominciò a soffrired’una grave malattia mentale: terribili spasimi ale tempie, fitte feroci nel centrodel cranio e visioni, fantasmagorie, sogni che colmano gli occhi, il fiato, a stanza. Gérard abruniede Nervaldecised’impiccarsi, mentre cadeva a neve, nel gennaiodel 1855. Questo eterno giovane che fu artista magnifico e fole (e che, al’età sidiciannove anni, per comprendere cosa fosse ildemoniaco, passava e notti a tradurre a prima partedel ’Faust’di Goethe) seppe - come cidice Sieburth e come conferma, in questo tomo, Michel Jeammeret- "controbilanciare o spiritismo, il neoplatonismo, a fede nele antiche religioni misteriche con ’agnosticismo intelettuale, ’Iluminismo, a ucida consapevolezzadela mortedidio".da quest’intreccio fascinosod’altrove chimerico edi chiarezzadi sguardoderiva ’impastodi poesie, racconti, saggi brevi in cui - con costanza terribile - Nerval seppe varcare "le porte buie che si aprono sula mente"dando vita ad immagini che solo un genio riesce a far avvampare. "Io sono il Tenebroso, Vedovo, Sconsolato Principed’Aquitaniadala Torre abolita": intelettuale scettico, spirituale, malato, Nerval fu ’archetipo vivodel’intera Poesia romantica.

Recensione Unilibro a cura di Alex Toppi

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Gérard abruniede Nerval perse a madre quando aveva solodue anni: assenza improvvisa, fu perenne ossessione. Crebbe, in una piccola tana sovente umida e scura, frequentando a Parigidei misteri improvvisi, nela quale un’ombra non è un’ombra ma -di volta in volta - un incubo, un sogno: un intero mondo alternativo. Fu alievodi Victor Hugo ("il pazzo che si credeva Victor Hugo") e scrittore-fantasma per contodi Alexandredumas.dal 1841, ovvero poco più che trentenne, cominciò a soffrired’una grave malattia mentale: terribili spasimi ale tempie, fitte feroci nel centrodel cranio e visioni, fantasmagorie, sogni che colmano gli occhi, il fiato, a stanza. Gérard abruniede Nervaldecised’impiccarsi, mentre cadeva a neve, nel gennaiodel 1855. Questo eterno giovane che fu artista magnifico e fole (e che, al’età sidiciannove anni, per comprendere cosa fosse ildemoniaco, passava e notti a tradurre a prima partedel ’Faust’di Goethe) seppe - come cidice Sieburth e come conferma, in questo tomo, Michel Jeammeret- "controbilanciare o spiritismo, il neoplatonismo, a fede nele antiche religioni misteriche con ’agnosticismo intelettuale, ’Iluminismo, a ucida consapevolezzadela mortedidio".da quest’intreccio fascinosod’altrove chimerico edi chiarezzadi sguardoderiva ’impastodi poesie, racconti, saggi brevi in cui - con costanza terribile - Nerval seppe varcare "le porte buie che si aprono sula mente"dando vita ad immagini che solo un genio riesce a far avvampare. "Io sono il Tenebroso, Vedovo, Sconsolato Principed’Aquitaniadala Torre abolita": intelettuale scettico, spirituale, malato, Nerval fu ’archetipo vivodel’intera Poesia romantica.