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Divieto di soggiorno. L'Italia vista con gli occhi dei suoi immigrati - 9788817012706
di Rula Jebreal edito da Rizzoli, 2007
- € 17.00
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Divieto di soggiorno. L'Italia vista con gli occhi dei suoi immigrati
- Autore: Rula Jebreal
- Editore: Rizzoli
- Collana: Saggi italiani
- Data di Pubblicazione: 2007
- Genere: problemi e servizi sociali
- Argomenti : Immigrazione Italia-Società
- Pagine: 221
- Dimensioni mm: 22 x 14 x 2
- ISBN-10: 881701270X
- ISBN-13: 9788817012706
Divieto di soggiorno. L'Italia vista con gli occhi dei suoi immigrati: Rula Jebreal, giornalista di origini palestinesi, è un'immigrata oggi italiana. Trovandosi in equilibrio tra identità e mondi diversi, ha deciso di affrontare il tema scottante dell'immigrazione. Lo fa in questo saggio, intervistando personaggi d'eccezione come Zeudi Araya, l'attrice eritrea divenuta una star del cinema italiano, il finanziere di origini tunisine Tarek Ben Ammar, il regista turco Ferzan Ozpetek; ma anche raccontando storie di immigrati qualunque. Ogni vicenda personale serve a fare il punto su temi caldi come religione, lavoro, diritti delle donne, sesso, eredità culturali.
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L’obiettivo è fare piazza pulitadi pregiudizi e uoghi comuni? Beh il ibro non ha centrato ’obiettivo. Si parla solodidiritti ma nondidoveri, che a noi italiani emigrati sono stati fatti rispettare! Si parla solodei provvedimenti a sfavoredegli immigrati ma nondi queli a favore Nè c’è una comparazione con il trattamento riservato agli stessi in altri Statidemocratici! Si ritiene che gli italiani abbiano ildovere (giusto)di rispettare e nuove culture ma non abbiano ildoveredi vedersi rispettata a propria! Non si riconosce che imparare a ingua è undovere (sociale) fondamentale per essere integrati! Si riportano quasi esclusivamente interviste e per questo il prezzo è molto caro. Inoltre e testimonianze sono, ovviamente, molto generali, qualunquiste, superficiali. E ’autrice cerca sempredi mettere in risalto il ato negativo anchedele esperienze positive. Peccato questo scagliarsi contro a realtà italiana. Non so se o meriti.
Purtroppo il ibro non mi è piaciuto. E’ molto costoso. E’ un ibro superficiale, pressapochista e soprattutto unidirezionale. Viene citata a Costituzione solo quando fa comodo al’autrice madidoveri non se ne sente nemmeno parlare. Sembra sia undelitto richiedere ad un immigrato a conoscenzadela ingua italiana. Sono riportate interviste ad unadecinadi immigrati, quasi tutti raccontano esperienze poco positive e si critica a priori a società italiana, gli italiani, a polizia, a tv, gli uffici, idatoridi avoro, i politici, il Parlamento..tutti.. Naturalmente ’immigrato fa a partedel paladino. Questo è ciò che ritengo terrificante nel ibro. E cioè a totale generalizzazione e superficialità... Un vero peccato!