Su questo monte o a Gerusalemme? Il vero culto nel quarto vangelo - 9788854872769

Su questo monte o a Gerusalemme? Il vero culto nel quarto vangelo: C'è forse un luogo e un modo appropriato di relazionarsi a Dio? L'affermazione della donna Samaritana: "I nostri padri hanno adorato su questo monte, e voi dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare" (4,20), rappresenta un esempio efficace della ricerca umana del "luogo" dove è possibile entrare in comunione con Dio. In questo quadro, emergono le immagini tradizionali del tempio e del culto espresso per mezzo di sacrifici rituali e di offerte; l'immagine di un Dio "legato" alla località e a una nazione particolare. Il libro, con un linguaggio accessibile a tutti, ripercorre il cammino del quarto evangelista che rivela, invece, alla comunità post-pasquale, come il culto di Dio raggiunga la sua perfezione "né su questo monte, né a Gerusalemme". Il "luogo" per la relazione con il Dio unico e vero, non è più determinato da privilegi di nascita o di razza, ma va al di là della nazionalità, delle frontiere o dell'osservanza della legge di Mosè. Se il culto è aperto a tutti e non è legato ad alcuna località geografica, qual è dunque "il luogo" che Dio desidera per relazionarsi con noi?
Is there a place and an appropriate way of relating to God? The affirmation of the Samaritan woman: "our fathers worshiped on this mountain, and you say it's in Jerusalem the place where we must worship" (4.20), represents a good example of human research of the "place" where you can enter into communion with God. In this context, the traditional images of the temple and worship expressed through ritual sacrifices and offerings; the image of a God who is "tied" to the town and to a particular nation. The book, with a language that is accessible to all, retraces the journey of the fourth evangelist who reveals, instead, to the community post-pasquale, as the worship of God reaches its perfection "neither on this mountain nor in Jerusalem." The "place" for the relationship with the one true God, is no longer determined by the privileges of birth or race, but goes beyond nationalities, borders or of keeping the law of Moses. If the cult is open to everyone and is not tied to any geographic location, so what is "the place" that God wants to relate to us?