Lo «Zarathustra» di Nietzsche. Seminario tenuto nel 1934-39. Vol. 2 - 9788833923376

Lo «Zarathustra» di Nietzsche. Seminario tenuto nel 1934-39. Vol. 2: Quando si ha una vivida esperienza interiore, si è sempre tentati di trascriverla, di darle forma ed espressione. È a Così parlò Zarathustra di Nietzsche che Jung si riferisce apertamente, ma solo i lettori di oggi possono cogliere l'allusione a se stesso e a quel suo formidabile testo, miniato come un codice medievale e tenuto nascosto per decenni, che ha visto trionfalmente la luce nel 2010: il Libro rosso. Il parallelismo cifrato tra le due opere e i loro autori trabocca da ogni pagina del seminario di Jung su Nietzsche e rende ancora più magnetiche le soste sulle parole del filosofo che, mentre le scriveva, si stava avviando alla pazzia. In entrambi, lo Zarathustra e il Libro rosso, avviene infatti qualcosa che non si registrerà più con altrettanta dirompenza, ossia la rivelazione dell'inconscio.
When one has a vivid inner experience, one is always tempted to transcribe it, to give it form and expression. It is to Nietzsche's Thus Spoke Zarathustra that Jung openly refers, but only today's readers can grasp the allusion to himself and to that formidable text of his, illuminated like a medieval codex and kept hidden for decades, which triumphantly saw the light of day in 2010: the Red Book. The coded parallelism between the two works and their authors overflows from every page of Jung's seminar on Nietzsche and makes the pauses on the words of the philosopher who, while writing them, was heading for madness, even more magnetic. In both, Zarathustra and the Red Book, something happens that will no longer be recorded with the same disruptiveness, namely the revelation of the unconscious.