War. Come i soldati vivono la guerra - 9788820051389

War. Come i soldati vivono la guerra: Per quindici mesi Sebastian Junger ha seguito un plotone di trenta soldati americani in una remota valle dell'Afghanistan, si è trovato coinvolto in molti più scontri di quanti avrebbe mai potuto immaginare, ha visto uomini morire o restare gravemente feriti e lui stesso ha rischiato più volte la vita. Il suo obiettivo era semplice ma ambizioso: voleva riuscire a comunicare al mondo i loro pensieri più intimi e le loro emozioni più sincere. Obiettivo raggiunto, perché in queste pagine Junger ci svela la verità su come i soldati vivano la guerra, tutte le guerre, e sul significato autentico di parole, ormai svuotate dalla retorica, quali "onore", "paura", "coraggio". E si propone di rispondere a quella che lui stesso definisce la "domanda-bomba": perché un uomo si butterebbe su una granata per salvare persone che conosce da pochi mesi? La risposta è sfuggente e al tempo stesso profonda, e va al cuore di ciò che significa essere un uomo, prima ancora che un soldato. "War" non racconta una guerra qualunque. Un'esperienza che la maggior parte di noi non farà mai e che non può comprendere appieno: l'estenuante preparazione alla battaglia, l'adrenalina che sale durante un'imboscata, la paura di morire, la fatica immane, il frastornante rumore degli spari, il trauma di uccidere, il cameratismo fra uomini che preferirebbero morire piuttosto che deludere i compagni. Da questo reportage lo stesso autore ha tratto il film candidato all'Oscar "Restrepo. Inferno in Afghanistan".
For fifteen months Sebastian Junger followed a platoon of 30 soldiers in a remote Valley of Afghanistan, was involved in many more battles than could have ever imagined, he saw men die or be seriously injured and he has risked his life several times. His goal was simple but ambitious: he wanted to be able to tell the world their innermost thoughts and feelings more sincere. Goal achieved, because in these pages Junger reveals the truth about how the soldiers lived the war, all wars, and the authentic meaning of words, the now empty rhetoric such as "honor", "fear", "courage". It aims to respond to what he calls the "demand-bomb": why a man would on a grenade to save people he has known for a few months? The answer is elusive and deep at the same time, it goes to the heart of what it means to be a man, even before a soldier. "War" does not tell a war whatsoever. An experience that most of us will never do and cannot fully understand: the grueling preparation for battle, the adrenaline that goes up during an ambush, the fear of death, immense fatigue, the deafening sound of shots, the trauma of killing, the camaraderie of men who would rather die than disappoint fellow. From this report the author drew the Oscar-nominated film "Restrepo. Hell in Afghanistan. "