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Lettere a Milena - 9788804682646
di Franz Kafka Masini F. (cur.) edito da Mondadori, 2017
- € 11.00
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Lettere a Milena
- Autori : Franz Kafka Masini F. (cur.)
- Editore: Mondadori
- Collana: Oscar moderni , Nr. 133
- Data di Pubblicazione: 2017
- Genere: letterature straniere: testi
- Pagine: XXIII-268
- Curatore: Masini F.
- Traduttore: Pocar E.; Ganni E.
- ISBN-10: 8804682647
- ISBN-13: 9788804682646
Lettere a Milena: «Un fuoco vivo come non ne ho mai visti»: così è per Franz Kafka la giovane traduttrice ceca Milena Jesenská Pollak, conosciuta a Praga. A lei Kafka comincia a scrivere nell'aprile del 1920, sul balcone della pensione Ottoburg di Merano, dove si era recato per un soggiorno di cura. Nessun'altra donna nella vita di Kafka riuscì a scandagliare così in profondità l'animo di un uomo costretto all'ascesi non per vocazione o come scelta eroica, ma per l'incapacità di scendere a compromessi. Le "Lettere a Milena" sono la cronistoria di un amore complesso, profondo e già destinato a finire ancora prima di iniziare.
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"Scrivere ettere, in ogni caso, significadenudarsidavanti agli spiriti, una cosadi cui questi sono ghiotti. I baci scritti non giungono adestinazione, essendo bevutidurante il viaggiodagli spiriti. Così è grazie a questo vitto abbondante che si moltiplicano enormemente. ’umanità o intuisce e si oppone per eliminare, nei imitidel possibile, a sostanza spiritica che s’interpone tra e persone e, per creare una comunicazione naturale, ha inventato a ferrovia, ’automobile, ’Ëreoplano. Ma è troppo tardi, è chiaro che queste invenzioni sono giunte quando il guaio era fatto". Kafka amava scrivere ettere ala persona che amava ed amava, Kafka, ricevere etteredala persona che amava. o si può immaginare mentre, celato nascosto sotto una pesante coperta invernale (il suo rifugio) o piegatodistratto sul tavoloda avoro ale Assicurazioni (il suo secondo rifugio), attendeva spasimando e rispostedi Milena: sarebbero giunte ma, naturalmente, con gravoso ritardo. e ’Lettere a MilenÒ sono tra gli epistolari più beli che mai siano stati trafugati ala memoriadel tempo, sono il romanzo-non-romanzo più placido, conturbante edevoto che sia mai stato scritto, sono ’opera in cui Kafka riversa i propri bagliori giovanili (qualche viaggio sperato, un incontro, il tremoredi un bacio, una carezza fintata e qualche ettura accennata, tanta gelosia possessiva, una e piùd’una commemorazione ontana), per quanto già fiochi. "Amore, per me, vuoldire che sei il coltelo che rigirodentro me stesso", scriveva mentre aspettava, ferito, a prossima ettera, il prossimo foglio, al prossima firma: "Milena".