Tempi felici - 9788845931192

Tempi felici: Molto più della guerra, delle bombe che riducono Budapest in macerie, molto più dei rischi che lui stesso corre in quanto ebreo, a occupare i pensieri di Józsi Beregi è il campionato di calcio. E poi trovare il modo di procurarsi quello che più gli manca: un po'di carne da mettere sotto i denti. Ma non dovrà sforzarsi troppo, giacché a offrirgli, con entusiastica e spontanea generosità, tutto ciò di cui ha bisogno saranno le donne, nessuna delle quali sembra poter resistere al suo fascino. Se "Epepe" si presentava da subito come un incubo, "Tempi felici" appare sin dalle prime battute come un divertissement - quasi uno schnitzleriano girotondo. Solo in una commedia, infatti, farsi crescere un paio di baffi può sottrarre un giovane ebreo alle terribili Croci frecciate nell'Ungheria dell'inverno del 1945; e solo in una commedia il giovanotto in questione può vivere le sei drammatiche settimane dell'assedio dei Sovietici, in una città squassata dai bombardamenti e ridotta allo stremo, come una parentesi beata, deliziosamente propizia agli amori clandestini, riuscendo a farsi proteggere, nutrire e coccolare da prostitute e borghesi, da giovani e da vecchie - e perfino da una miliziana fascista. Con una nota di Marion Van Renterghem.
Much of the war, bombs that reduce Budapest to rubble, much more of the risks that he runs as a Jew, to occupy the thoughts of J??zsi Beregi is the Football League. And then find ways to provide what they lack: a bit of meat to put under my teeth. But not to overexert yourself, since to offer him, with enthusiastic and spontaneous generosity, everything you need will be women, none of whom seems able to resist his charms. If "Epepe" presented itself as a nightmare, "happy times" appears from the outset as a divertissement-almost a schnitzleriano circle. Only in a comedy, in fact, grow a mustache can subtract a young Jew to the terrible arrow cross in Hungary of the winter of 1945; and only in a comedy the young man in question can live the six dramatic weeks of the siege of the Soviets, in a city buffeted by bombings and reduced to the extreme, as a curly beata, delightfully propitious to clandestine amours, managing to get protect, nourish and pampered by prostitutes and bourgeois, from young and old-and even a fascist MAK-Lim. With a note of Marion Van Renterghem.