Frontiera rossa. Il Pci, il confine orientale e il contesto internazionale 1941-1955 - 9788861024755

Frontiera rossa. Il Pci, il confine orientale e il contesto internazionale 1941-1955: Sul rapporto accidentato tra il Partito comunista italiano e il confine orientale è divampata una controversia pressoché permanente, che evocava scomode ambiguità. Frontiera rossa riannoda il filo tortuoso delle politiche del Pci di Togliatti verso il confine orientale nella fase forse più incandescente del secolo scorso. Si trasformava via via nella linea di demarcazionè tra il mondo che si riaffacciava alla libertà e il mondo soggetto all'influenza sovietica, inchiodando così il Pci a cavallo di urgenze e fedeltà contraddittorie. Ma in seno al movimento comunista il confine orientale fu anche una membrana tra due strategie in acuto contrasto tra loro: si consumò allora uno scontro sotterraneo, finora rimasto nell'ombra, tra Tito Sostenitore della "guerra inevitabile" e di una visione della rivoluzione in continua espansione, il primo; tenace esecutore delle direttive di Stalin finalizzate a escludere un'insurrezione in Italia, il secondo. Scrive Elena Aga-Rossi nella prefazione: "Frontiera rossa costituisce un importante nuovo tassello nella ricostruzione delle vicènde del confine orientale e della storia del nostro Paese, che per tanti anni sono state oggetto di interpretazioni di parte, quando non di disinformazione". Grazie a una ricca bibliografia e a documentazione d'archivio largamente inedita, la ricerca di Patrick Karlsen riesce a fare il punto su un tema che non ha smesso di dividere gli storici e l'opinione pubblica, associando una rigorosa ricostruzione fattuale a nuove e affascinanti chiavi di interpretazione a una controversia pressoché permanente, che trasce
On the bumpy relationship between the Italian Communist Party and the eastern border, there has been an almost permanent controversy that evoked awkward ambiguity. Red Frontier rekindled the winding wire of the policies of the Pci of Togliatti towards the eastern border in the perhaps most incandescent phase of the last century. It transformed gradually into the line of demarcazionè between the world that was facing the freedom and the world subject to the Soviet influence, thus nailing the Pci on the horse of urgencies and conflicting fidelity. But in the communist movement the eastern boundary was also a membrane between two strategies in acute contrast between them: it consumed then an underground clash, hitherto remained in the shadow, between Tito supporter of the "inevitable war" and a vision of Ever-expanding revolution, the first; Tenacious executor of Stalin's directives aimed at excluding an insurrection in Italy, the second. Elena Aga-Rossi writes in the preface: "Red Frontier constitutes an important new piece in the reconstruction of the vicènde of the eastern border and the history of our country, which for many years have been the subject of part interpretations, when not of Disinformation. " Thanks to a rich bibliography and archival documentation largely unpublished, the research of Patrick Karlsen succeeds in taking stock of a theme that has not stopped dividing historians and public opinion, associating a rigorous factual reconstruction to new and Fascinating interpretation keys to an almost permanent dispute which