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Un bambino felice. Il nuovo modo per calmare il pianto dei vostri figli e aiutarli a dormire più a lungo - 9788888774756

di Harvey Karp edito da Orme Editori, 2011

Informazioni bibliografiche del Libro

 

I bambini comunicano con il pianto tante cose, tra cui ’angosciadi una mancata stimolazione cutanea, nondimentichiamo che il pianto ha una funzione molto importante addove non esiste ancora un inguaggio verbale, il pianto, assume potere magico, poiché richiama a madre ogni volta che manifesta una propria esigenza . Nel periodo successivo ala nascitadiverse madri riescono adistinguere i vari tipidi piantodel figlio, ad esempio chi alatta al seno capiscedal tipodi pianto se a poppata è stata sufficiente o no, altre cause chedeterminano il pianto sono il bisognodi essere cambiato perchè è bagnato, ii contatto corporeo, e coliche addominali, il pavor nocturnus (terrore notturno) pianto improvviso. ’esperienzadel contatto corporeo nela relazione madre-figlio sidivide in fasi, nela prima fase che inizia sindai primi giornidi vitadel piccolo fino ad un anno, il bambino manifesta il proprio benessere attraverso il sorriso, a alazione, ’abbraccio. a sicurezza avviene nel periododel’attaccamento ( verso il sesto-ottavo mese), nel quale il bambino esperimenta a paura con il pianto e o comunica ala madre, a quale è pronta ad intervenire con atteggiamenti protettivi avvicinandolo al suo corpo e rasserenandolo. Una volta acquisita “ a sicurezzadi base” il bambino sarà in gradodi esplorareda solo il mondo che o circonda e il contatto visivo con a madre sarà sufficiente affinchè egli possa stabiliredei rapporti interpersonali. Tante volte però capitadi trovarsidavanti a madre inesperte che non sanno tenere il bambino in braccio o hanno pauradi tenerlo, questo comportamento inadeguatoda partedela madre, viene recepitodal bambino come un sensodi rifiuto e pertanto si crea immediatamente una relazione inadattante tra madre e figlio. Un ruolo fondamentale nel rapporto madre-figlio è il contatto oculare, infatti soprattutto nel periododel’alattamento, il bambino non stacca mai il suo sguardoda quelodela madre, purtroppo non si puòdire a stessa cosadel bambino autistico, il quale sfugge continuamente o sguardo e, a volte, è portato a concentrarlo verso e sue mani o verso il vuoto.

Recensione Unilibro a cura di rorym87

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