Ultimi dispacci di vita palestinese in Israele - 9788854513846

Ultimi dispacci di vita palestinese in Israele: Qualche tempo fa Ha'aretz, il quotidiano progressista israeliano, ha affidato una rubrica a Sayed Kashua, l'autore di "Due in uno" e di "Arabi danzanti", lasciandogli piena libertà nella scelta dei temi trattati. Grazie a un irresistibile connubio tra gli aspetti più intimi e personali della vita dell'autore e la situazione storica e politica di Israele, la rubrica è diventata in breve un appuntamento imperdibile per i lettori di Ha'aretz. Kashua ne ha raccolto in volume gli scritti più significativi, creando una delle sue opere più riuscite. Il libro è la fotografia tenera, caotica e personalissima della vita di uno scrittore eccentrico: un palestinese nato e cresciuto in Israele, un arabo che scrive in ebraico, un Charles Bukowsky in versione mediorientale, che non esita, in pagine di incontenibile umorismo, a svelare i segreti della sua stessa esistenza privata, innanzi tutto l'intenso e agitato rapporto con una moglie che lo ritiene un bugiardo incallito inguaribilmente attaccato alla bottiglia. È ad un tempo anche il ritratto dolente di un paese in cui è arduo attenersi alla tolleranza e al rispetto degli altri in anni in cui un conflitto sanguinoso, che pare non poter avere mai fine, trascina inevitabilmente con sé la minacciosa ombra del razzismo. Esilaranti, dotati di una profondità di pensiero non comune, i dispacci passano al setaccio dell'ironia e dell'irriverenza qualsiasi costume o atteggiamento che pretenda di tagliare i ponti con l'Altro, fossero anche i costumi e gli atteggiamenti della propria parte, la società araba confinata nello Stato d'Israele. L'inten
Some time ago the progressive Israeli newspaper Ha'aretz, entrusted a rubric to Sayed Kashua, the author of "two in one" and "dancing Arabs", leaving complete freedom in the choice of the topics discussed. Thanks to an irresistible combination of the most intimate and personal aspects of the author's life and the historical and political situation in Israel, the book has become a must for readers of Ha'aretz. Kashua has collected in volume most significant writings, creating one of his most successful operas. The book is tender, chaotic and highly personal photography of a writer's life eccentric: a Palestinian born and raised in Israel, an Arab who writes in Hebrew, a Charles Bukowsky in Middle Eastern version does not hesitate, in irrepressible humor pages, to unlock the secrets of his own private existence, firstly the rough and intense relationship with a wife who believes an inveterate liar incurably attached to the bottle. For a time even the doleful portrait of a country where it is difficult to follow these tolerance and respect for others in years when a bloody conflict, which seems to have no end, inevitably drags with it the ominous shadow of racism. Hilarious, with a depth of thought, the dispatches passing through a sieve of irony and irreverence any costume or attitude that claims to cut ties with each other, they were also the Customs and attitudes of their part, Arab society confined in the State of Israel. The inten