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Il secolo infelice - 9788845269639
di Imre Kertész edito da Bompiani, 2012
- Prezzo di Copertina: € 11.00
- € 9.35
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Il secolo infelice
- Autore: Imre Kertész
- Editore: Bompiani
- Collana: Tascabili , Nr. 454
- Data di Pubblicazione: 2012
- Genere: STORIA D'EUROPA
- Argomenti : Ebrei-Storia Campi di concentramento
- Pagine: 240
- Traduttore: Sándor K.
- ISBN-10: 8845269639
- ISBN-13: 9788845269639
Il secolo infelice: A un critico che metteva in dubbio la coerenza tra i suoi saggi e le sue opere narrative, Imre Kertész, nell'introduzione a questo libro, risponde che tutte le sue opere parlano del medesimo soggetto: "L'Innavicinabile". Lo scrittore ungherese, nella propria esistenza, ha vissuto per ben due volte "L'innavicinabile": incarnato nei campi di sterminio di Auschwitz e Buchenwald, dove è stato recluso, e nella situazione storica in cui ha iniziato a raccontare la sua esperienza nei lager, ovvero sotto il tallone del regime comunista sovietico. "L'Olocausto e le condizioni di vita in cui scrivevo dell'Olocausto si erano fusi in modo indissolubile." L'Olocausto diventa allora un verbo coniugato al presente: è lo stato dal quale l'autore continua instancabilmente a inviarci messaggi e a costruire ponti per testimoniare la verità di quel "secolo infelice" che ha preceduto l'inizio di questo millennio e vi è poi confluito. Ecco perché, ci avverte lo stesso Kertész, gli scritti raccolti qui non possono essere considerati propriamente "saggi" ma, in modo più pregnante e corretto, devono essere definiti "approssimazioni": resoconti lucidi, crudeli, talvolta ironici ma sempre impietosi, della realtà e della natura umana di cui chi narra ha conosciuto gli straordinari abissi.
To a critic who questioned the consistency between his essays and his works of fiction, Imre Kert??sz, in the introduction to this book, says that all his works speak of the same subject: "The Innavicinabile". Hungarian writer, in a life, lived twice "The innavicinabile": embodied in the death camps of Auschwitz and Buchenwald, where he was a recluse, and the historical situation in which he began to tell his experience in concentration camps or under the heel of the Soviet Communist regime. "The Holocaust and the living conditions in which I wrote the Holocaust had merged in an indissoluble way." The Holocaust becomes a verb conjugated in the present: it is the State from which the author continues tirelessly to send messages and to build bridges to testify the truth of that century unhappy "that preceded the onset of this Millennium and there is gathered together. That's why, tells us the same Kert??sz, the writings collected here cannot be considered properly "essays" but, in a more meaningful and correct, must be defined "approximations": glossy reports, sometimes merciless, cruel, ironic but always of reality and human nature whose who said he met the extraordinary depths.
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