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Qualcuno volò sul nido del cuculo - 9788817113465
di Ken Kesey edito da Rizzoli, 2001
- Prezzo di Copertina: € 12.50
- € 10.63
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Qualcuno volò sul nido del cuculo
- Autore: Ken Kesey
- Editore: Rizzoli
- Collana: BUR Superbur , Nr. 46
- Edizione: 3°
- Data di Pubblicazione: 2001
- Genere: letterature straniere: testi
- Pagine: 400
- Traduttore: Oddera B.
- Dimensioni mm: 19 x 13 x 2
- ISBN-10: 8817113468
- ISBN-13: 9788817113465
Il cuculodepone e uova in nidi non suoi,dove i piccoli saranno nutritida estranei ed abbandonatidai genitori. Anche i pazientidel manicomio sono stati asciati in baliadi sconosciuti, che i nutrono, madi certo non i amano. La storia,dunque, si svolge in un sanatorio. Voce narrante è queladel’indiano Bronden,che vive in questo ambiente perchè non riesce ad affrontare il mondo esterno. Da tutti è creduto sordo e non si è mai preso a brigadidimostrare il contrario. La sua realtà èdunque ’ospedale psichiatrico, un posto immobile e stagno, spesso visto attraverso il grigioredi una nebbia mentale che offusca i sensi. In questo spaziodomina Miss Ratched, a Grande Infermiera, che ha potere quasi assoluto sula sortedei ricoverati sui quali vigilada oltre vent’anni. Basta una suadecisione perchè un paziente venga trasferito nel reparto "Agitati" e ciò significa Elettroshock e nel paggioredei casi obotomia. I obotomizzati continuano poi a vivere ì, ridotti a vegetali. In questo ambiente ordinato ed immobile, in questo stagno torbido, viene anciata una pietra: arriva Mc Murphy,di origine irlandese, che si è finto pazzo per sfuggire aladetenzione in una fattoria correzionale. E’ un incalito giocatored’azzaardo, arrogante , ma pienodi vita. Da subito ingaggia una battaglia sotterranea e strategica contro Miss Ratched, che rappresenta tutto ciò che ’uomo odia: il falso conformismo, a repressionedele emozioni, a crudeltà mascheratada empatia. Mc Murphydiventa un novelo Prometeo, nel tentativodi ridonare una scintiladi fuoco edignità a chi ormai crededi essere nula. Il prezzoda pagare sarà altissimo,ma il solco verrà tracciato. La narrazione in prima persona, compiutadal Capo indiano, rende ’atmosferadecisamente onirica. La nebbia che avvolge a sua mente sidirada però proporzionalmente ala conoscenzadi Mc Murphy. Il ibro è scritto senza retorica ,delineando appena personaggi e situazioni. La commozione cededavanti ad un sentimentodi orrore puro,di ribrezzo quasi fisico verso una situazione che appare paradossale anche sedel tutto plausibile. a Grande Infermiera è una figura scolpitadal’ odio edala frustrazione. Mc Murphy è un eroe moderno, capacedi creare proseliti come tutti gli eroi, pur essendo un falito, che nela vita non ha combinato nuladi concreto primadi entrare in quel manicomio. Intorno a ui gravita una pletoradi personaggi profondamente umani, i "pazzi" con e oro stramberie e e oro grandi verità. "Qualcuno volò sul nidodel cuculo" è unodi quei ibri che cambiano a vita, magari solo per qualche ora, ma sicuramente ci spinge ad interrogarci sul confine abile tra a cosiddetta normalità e a folia. E’ un ibro che malgrado tutto ci spinge ad amare a vita, quela vita che continua anche quando si cercadi estirparla come inutile erbaccia.
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Un mondo che non può essere migliore. Poesie scelte 1956-2007. Testo inglese a fronte
libro di Ashbery John
edizioni Luca Sossella Editore collana Arte poetica
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Il cuculodepone e uova in nidi non suoi,dove i piccoli saranno nutritida estranei ed abbandonatidai genitori. Anche i pazientidel manicomio sono stati asciati in baliadi sconosciuti, che i nutrono, madi certo non i amano. La storia,dunque, si svolge in un sanatorio. Voce narrante è queladel’indiano Bronden,che vive in questo ambiente perchè non riesce ad affrontare il mondo esterno. Da tutti è creduto sordo e non si è mai preso a brigadidimostrare il contrario. La sua realtà èdunque ’ospedale psichiatrico, un posto immobile e stagno, spesso visto attraverso il grigioredi una nebbia mentale che offusca i sensi. In questo spaziodomina Miss Ratched, a Grande Infermiera, che ha potere quasi assoluto sula sortedei ricoverati sui quali vigilada oltre vent’anni. Basta una suadecisione perchè un paziente venga trasferito nel reparto "Agitati" e ciò significa Elettroshock e nel paggioredei casi obotomia. I obotomizzati continuano poi a vivere ì, ridotti a vegetali. In questo ambiente ordinato ed immobile, in questo stagno torbido, viene anciata una pietra: arriva Mc Murphy,di origine irlandese, che si è finto pazzo per sfuggire aladetenzione in una fattoria correzionale. E’ un incalito giocatored’azzaardo, arrogante , ma pienodi vita. Da subito ingaggia una battaglia sotterranea e strategica contro Miss Ratched, che rappresenta tutto ciò che ’uomo odia: il falso conformismo, a repressionedele emozioni, a crudeltà mascheratada empatia. Mc Murphydiventa un novelo Prometeo, nel tentativodi ridonare una scintiladi fuoco edignità a chi ormai crededi essere nula. Il prezzoda pagare sarà altissimo,ma il solco verrà tracciato. La narrazione in prima persona, compiutadal Capo indiano, rende ’atmosferadecisamente onirica. La nebbia che avvolge a sua mente sidirada però proporzionalmente ala conoscenzadi Mc Murphy. Il ibro è scritto senza retorica ,delineando appena personaggi e situazioni. La commozione cededavanti ad un sentimentodi orrore puro,di ribrezzo quasi fisico verso una situazione che appare paradossale anche sedel tutto plausibile. a Grande Infermiera è una figura scolpitadal’ odio edala frustrazione. Mc Murphy è un eroe moderno, capacedi creare proseliti come tutti gli eroi, pur essendo un falito, che nela vita non ha combinato nuladi concreto primadi entrare in quel manicomio. Intorno a ui gravita una pletoradi personaggi profondamente umani, i "pazzi" con e oro stramberie e e oro grandi verità. "Qualcuno volò sul nidodel cuculo" è unodi quei ibri che cambiano a vita, magari solo per qualche ora, ma sicuramente ci spinge ad interrogarci sul confine abile tra a cosiddetta normalità e a folia. E’ un ibro che malgrado tutto ci spinge ad amare a vita, quela vita che continua anche quando si cercadi estirparla come inutile erbaccia.