I colori delle Avanguardie. Arte in Romania: 1910-1950. Catalogo della mostra (Roma, 2 settembre-15 ottobre 2011). Ediz. italiana e inglese - 9788849221985

I colori delle Avanguardie. Arte in Romania: 1910-1950. Catalogo della mostra (Roma, 2 settembre-15 ottobre 2011). Ediz. italiana e inglese: Non possiamo dire che "I Colori dell'Avanguardia" sia una mostra dedicata all'avanguardia, neanche ad un'avanguardia così complessa e contraddittoria come quella romena. Se la si guarda con spirito purista, questa mostra è quasi un tradimento. Non solo si apre con opere moderniste create attorno al 1910, molto prima dell'aurora dadaista europea nata nei lunatici incontri del Cabaret Voltaire, ma si chiude con montaggi pseudoavanguardisti, opere del realismo socialista posteriori al 1950, nate quindi molto dopo la fine ufficiale dell'avanguardia storica propriamente detta. Inoltre, gran parte della mostra è dedicata ad un miscuglio di modernismi moderati, dal simbolismo ad un postimpressionismo classico, tradizionale, influenzato dalle opere di Cézanne, dal costruttivismo al surrealismo o ad un espressionismo che scivola armoniosamente verso la Neue Sachlichkeit, il realismo corporativo dall'obiettività carica d'ideologia. A dispetto delle posizioni politiche teoricamente antitetiche di questi orientamenti, sorprendono alcuni temi iconografici ricorrenti che collegano artisti, opere ed eventi apparentemente situati ai poli opposti di un unico contesto artistico locale. Ma è proprio questa la scommessa di questa mostra.
We can not say that "the colors of Vanguard" is an exhibition dedicated to the avant-garde, even an avant-garde so complex and contradictory as that of Romania. If you look at it with spirit purist, this view is almost a betrayal. Not only opens with modernist works created around 1910, long before the European Dadaist aurora born in lunatics meetings of Cabaret Voltaire, but ends with pseudoavanguardisti fittings, works of socialist realism after 1950, nate so long after the official end of the historical avant-garde proper. In addition, much of the exhibition is devoted to a mixture of Modernisms moderates, from Impressionism to symbolism a classic, traditional, influenced by the works of Cezanne, from constructivism to surrealism or Expressionism that glides smoothly toward the Neue Sachlichkeit, corporate realism from objectivity charge of ideology. In spite of political positions theoretically antithetical to these guidelines, surprising some iconographic themes applicants that connect artists, artworks and events apparently located at opposite ends of a single local artistic context. But that is the bet of this view.