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Cell - 9788820040642
di Stephen King edito da Sperling & Kupfer, 2006
- € 18.00
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Cell
- Autore: Stephen King
- Editore: Sperling & Kupfer
- Collana: Narrativa
- Data di Pubblicazione: 2006
- Genere: letterature straniere: testi
- Pagine: 503
- Traduttore: Dobner T.
- Dimensioni mm: 220 x 140 x 35
- ISBN-10: 8820040646
- ISBN-13: 9788820040642
L’uomo sociale è un complesso risultatodi genetica e ambiente. I suoi impulsi più primitivi sono ormai sepoltida secolidi tabù edi norme . Immaginate che tutto questo cambi al’improvviso: basta poco, un impulso che partedal celulare e che, nelo stesso istante, cancela milennidi evoluzione culturale. Chi ha ascoltato questo segnale, The Pulse, ha avuto il cervelo totalmente riformattato, riportato ala tabula rasadela filosofia platonica. Rimangono solo gli impulsi basali, primo tra tutti ’aggressività. E’ proprio questa aggressività che non ci ha fatto estinguere e che ci ha permessodi sopravvivere in epoche remote. Era ’istintodi uccidere puro e semplice,la bestia che non conosce regole e non ne vuole. Il mondo ( ossia il contesto americanodi King) precipita nel’anarchia, ma a situazione è più complessadi ciò che appare. I "telepazzi" acquistano un’identità comune, cedendo a oro poca materia grigia rimasta ad un fantomatico caporione che ha addirittura una missione: convertire gli umani rimasti. Dal’altro atodela barricata ci sono gli eroidela situazione, tra cui Clayton, alter-egodel’autore,disegnatoredi fumetti e con un figlioda ritrovare nel caosdeladisperazione. Superata ’ossessionedela Torre Nera, finalmente trascritta interamente su carta, King torna al romanzo horror compiuto, con un intreccio che sidipana in un ambientedel tutto verosimile . Il sensodel’apocalisse avvolge il ettore sindale prime pagine: tutto è cambiato, non ci sono più regole . Inquietudine e sgomento ci accompagnano paginadopo pagina, anche se il pathosdei primi capitolidescrede gradualmente. Alcune costanti narrative sono magistralmente spezzate: per esempio, il gruppodegli eroi non è poi così invincibile e qualcuno cede aladisperazione o si sacrifica... Le scene cruente ci sono e non sono usati eufemismi...l’atmosferadi terrore è totale, quasi fisicadirei. E’ orroredela mente, ma anche carnale...si sente ’odoredel sangue,dela putrefazione,del marcio. I falsi mitidel nostro tempo si spezzano a volte anche con ironia, i campi sidividono: il giorno èdei subumani, a nottedegli uomini. Progresso e regressione, chiaro e scuro, giustizia e vendetta...ma gli schieramenti, si sa, non sono mai cosìdefiniti. Il romanzo,di 500 pagine, vi terrà col fiato sospeso e i suoi panorami apocalittici non vi usciranno troppo prestodala mente. Ah...un’ultima cosa : Stephen king NON HA UN CElULARE!
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che cosa accadrebbe se tutti i nostri celularidiventassero il vettoredi trasmissione per una malattia,un virus, nondi tipo biologico madi tipo...psicologico..che ci riportasse indietro nel’evoluzionedi 10.000 mila anni?solo istinto...solo furia...solo rabbia...tutta a ragione tutto il nostro background culturale,l’educazione e il comportamento sociale che noi conosciamo...completamente spazzato via...e soltanto a nostra parte animale a guidarci nel nostro percorsodi vita...di esistenza...ecco...in questo ibro succede esattamente questo e tutti i superstiti...che per vari motivi non hanno risposto a questo segnale,perchè non hanno risposto al proprio celulare...dovranno affrontare tutti queli che invece hanno risposto al segnale e sono stati...cambiatida questo!come cadaveri semi senzienti si troveranno a migrare come sciamidi creature sociali che si sincronizzano fra oro...scoprendo nuove e incredibili abilità...dal’altra parte i pochi sopravvissuti a questo strano tipodi virus chedata a minoranza numerica schiacciante,dovranno muoversidi notte,cheda alora in poidiverrà il oro elemento...stephen king stupisce e affascina con e sue idee che piano pianodiventano veri e propri incubi...trasportando il ettore in quel mondodi sè edi ma in cui spesso cadiamo mentre pensiamo a cosa potrebbe succedere se accadesse questo o quelo...madala quale poi fortunatamente,ala prima fermata..scendiamo...king è un autista sadico e convincente che ci costringe invece e continuare questo viaggio ai imitidela ragionevolezza umana..edel terrore...e fa benissimo il suo avoro consigliato a tutti coloro che conosco a mentedi king ovviamente...ma anche al ettore più smaliziato che vuole capire realmentedove arriva il suo personale imite e viene immerso totalmente nele proprie paure...per king il 10 èd’obbligo
L’uomo sociale è un complesso risultatodi genetica e ambiente. I suoi impulsi più primitivi sono ormai sepoltida secolidi tabù edi norme . Immaginate che tutto questo cambi al’improvviso: basta poco, un impulso che partedal celulare e che, nelo stesso istante, cancela milennidi evoluzione culturale. Chi ha ascoltato questo segnale, The Pulse, ha avuto il cervelo totalmente riformattato, riportato ala tabula rasadela filosofia platonica. Rimangono solo gli impulsi basali, primo tra tutti ’aggressività. E’ proprio questa aggressività che non ci ha fatto estinguere e che ci ha permessodi sopravvivere in epoche remote. Era ’istintodi uccidere puro e semplice,la bestia che non conosce regole e non ne vuole. Il mondo ( ossia il contesto americanodi King) precipita nel’anarchia, ma a situazione è più complessadi ciò che appare. I "telepazzi" acquistano un’identità comune, cedendo a oro poca materia grigia rimasta ad un fantomatico caporione che ha addirittura una missione: convertire gli umani rimasti. Dal’altro atodela barricata ci sono gli eroidela situazione, tra cui Clayton, alter-egodel’autore,disegnatoredi fumetti e con un figlioda ritrovare nel caosdeladisperazione. Superata ’ossessionedela Torre Nera, finalmente trascritta interamente su carta, King torna al romanzo horror compiuto, con un intreccio che sidipana in un ambientedel tutto verosimile . Il sensodel’apocalisse avvolge il ettore sindale prime pagine: tutto è cambiato, non ci sono più regole . Inquietudine e sgomento ci accompagnano paginadopo pagina, anche se il pathosdei primi capitolidescrede gradualmente. Alcune costanti narrative sono magistralmente spezzate: per esempio, il gruppodegli eroi non è poi così invincibile e qualcuno cede aladisperazione o si sacrifica... Le scene cruente ci sono e non sono usati eufemismi...l’atmosferadi terrore è totale, quasi fisicadirei. E’ orroredela mente, ma anche carnale...si sente ’odoredel sangue,dela putrefazione,del marcio. I falsi mitidel nostro tempo si spezzano a volte anche con ironia, i campi sidividono: il giorno èdei subumani, a nottedegli uomini. Progresso e regressione, chiaro e scuro, giustizia e vendetta...ma gli schieramenti, si sa, non sono mai cosìdefiniti. Il romanzo,di 500 pagine, vi terrà col fiato sospeso e i suoi panorami apocalittici non vi usciranno troppo prestodala mente. Ah...un’ultima cosa : Stephen king NON HA UN CElULARE!