La lunga via del ritorno. I prigionieri alleati in Umbria (1943-44) - 9788860749796

La lunga via del ritorno. I prigionieri alleati in Umbria (1943-44): Durante la seconda guerra mondiale l'Umbria fu attraversata da migliaia di prigionieri di guerra alleati. Chi erano e da dove venivano? C'erano quelli diretti ai campi del nord Italia, in Germania o in territori controllati dai tedeschi, che erano stati presi prigionieri in nord Africa o sui fronti di Anzio e Cassino. C'erano quelli venuti in camion aperti dal campo PG 54 Fara in Sabina, a nord di Roma, per costruire i campi PG 77 a Pissignano e PG 64 a Colfiorito, oppure per sostituire i lavoratori italiani nelle fabbriche di cemento e mattoni, detenuti nei campi PG 115 a Morgnano o PG 115/3 a Marsciano. C'erano gli appartenenti ai SAS (Servizi Aerei Speciali) paracadutati per svolgere missioni speciali. C'erano aviatori americani i cui aerei erano stati abbattuti nei cieli umbri, alcuni dei quali riuscirono a sfuggire alla cattura, e soldati evasi dai campi o dai treni, che tentavano di raggiungere le loro linee o la Svizzera neutrale, camminando lungo l'Appennino. La sorte di questi prigionieri spaziava dalla morte alla salvezza. Per alcuni di loro l'Umbria è stato il loro ultimo o penultimo luogo di riposo.
During World War II, Umbria was traversed by thousands of Allied prisoners of war. Who were they and where did they come from? There were those heading to camps in northern Italy, Germany or German-controlled territories, who had been taken captive in North Africa or on the fronts of Anzio and Cassino. There were those who came in trucks opened from camp PG 54 Fara in Sabina, north of Rome, to build the fields PG 77 in Pissignano and PG 64 in Colfiorito, or to replace the Italian workers in the concrete and brick factories, held in the fields PG 115 in Morgnano or PG 115/3 Marsciano. There were Members of the SAS (Special Air Services) parachuted to carry out special missions. There were American airmen whose planes had been shot down in the Umbrian skies, some of whom managed to escape capture, and soldiers escaped from the fields or trains, attempting to reach their lines or neutral Switzerland, walking along the Apennine. The fate of these prisoners ranged from death to salvation. For some of them Umbria was their last or penultimate resting place.