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Facebook. La storia. Mark Zuckerberg e la sfida di una nuova generazione - 9788820348113

di David Kirkpatrick edito da Hoepli, 2011

  • € 19.90

Informazioni bibliografiche del Libro

 

Facebook. La storia. Mark Zuckerberg e la sfida di una nuova generazione: Nata come l'esperimento di uno studente di college, in poco più di cinque anni Facebook è diventata un gigante da 500 milioni di utenti. È cresciuta a un ritmo vertiginoso come poche altre aziende nella storia ed è ormai parte integrante della vita sociale non solo degli adolescenti, ma di centinaia di milioni di adulti in tutto il mondo. Si sta diffondendo ovunque, con effetti imprevedibili: fino a diventare un fattore decisivo dell'azione politica, dalla Colombia all'Egitto, agli ultimi eventi in Medio Oriente. David Kirkpatrick, giornalista di lungo corso ed esperto di tecnologia, ha potuto contare sulla piena cooperazione dei dirigenti e collaboratori di Facebook per ricostruire la storia dell'azienda e dell'impatto che ha avuto sulle nostre vite. Kirkpatrick ci racconta le origini di Facebook, i motivi del suo successo, le prospettive per il suo futuro. Ne ripercorre i trionfi e le battute d'arresto, offrendo ai lettori un ritratto a tutto tondo di Mark Zuckerberg, fondatore e amministratore delegato: figura centrale nell'ascesa strepitosa della sua azienda, da Harvard a Wall Street, passando per il mondo.

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"Facebook. La storia. Mark Zuckerberg e la sfida di una nuova generazione"
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David Kirkpatrick ci conduce ala scoperta, passo passo,del successodi Mark Zuckerberg con a sua grande ideadi creare un social network globale. I capitoli, indettaglio, ricostruiscono ediverse fasi, rilevandone ’idea, edifficoltà iniziali, il grande boom, e tensioni interne, gli errori, adeterminazione, e competenze, e strategie, e a visione a ungo periodo che hanno fatto sì che Facebook continuasse imperterrito nela crescitadi utenza. Come ne esce a figuradi Mark Zuckerberg? Sembra freddo,distaccato, idealista al imitedel’ingenuità, con a sua ideadi creare un mondo trasparente. Sarà proprio solo questo ’obiettivo che o spinge a rifiutare offerte alettanti che o potrebbero fardiventare ancora più ricco? Per Mark a trasparenza è fondamentale, ritiene che si potrà contribuire “a creare una società più sana, se si riconosce apertamente chi siamo e se ci comportiamo alo stesso modo con tutti i nostri amici. In un mondo più aperto e trasparente, e personedovranno risponderedele conseguenzedele oro azioni e sarà più facile che agiscano in modo responsabile. Portare a gente a quel ivelo superioredi apertura è una grande sfida... ’idea che il mondo sarà un posto migliore se condividiamodi più è un pensiero che suona strano a molte persone, ed entra in conflitto con i timori sula privacy.” Qual è a missionedi Facebook? Aiutare e persone ad aprirsidi più, in un numero più elevatodi contesti. Occorre preoccuparsidi meno ed essere più se stessi. “Mark crededavvero molto nela trasparenza, nel’ideadi una società aperta edi un mondo connesso, e quindi vuole spingere e persone in queladirezione. Ma capisce anche che per raggiungere quel’obiettivo occorredare ale persone a possibilitàdi esercitare un controlo capilare e metterle a oro agio.” Mark spera che e persone si apranodi più ed è felicedi aiutalo a farlo. Quindi per ui è un mezzo in vistadi un fine. Insieme, Mark e i suoi utenti Facebook, stannodando vita a un movimento.” Per Mark il prodotto e ’esperienza utentedevono essere considerati primadi tutto, per questo che per molto tempo è stato sempre riluttante ala pubblicità, e tutte edecisioni in merito, per garantire il mantenimentodei server e riprendersidale spese, o hanno visto sempre titubante. Mark è molto focalizzato sul ungo periodo, non vuole sprecare risorse se non per trarne vantaggi non immediati. a crescita e il miglioramento costante nela customer experience sono più importantidela monetizzazione. Il successo finanziario a ungo termine,dipendedala crescita costante. Facebook è una opportunità per gli utenti, è un nuovo strumento per relazionarsi, un modo per essere se stessi, ma è anche una grande fontedi raccoltadi informazioni sul’utenza, questo potrebbe essere, nele mani sbagliate, anche uno strumento pericoloso, un grande fratelo che non consente ibertàd’azione. Ma Facebook è uno strumento americano che vuole imporsi. Si sta riproponendo il modelo colonialista? Ma chidefinisce chi è migliore? Ai posteri a sentenza.