Il senso del gusto. Cibo e filosofia - 9788877260925

Il senso del gusto. Cibo e filosofia: Pubblicato dalla Cornell University Press nel 1999 e insignito nel 2014 del "Premio Internazionale d'Estetica" conferito dalla Società Italiana d'Estetica, il volume di Carolyn Korsmeyer "Il senso del gusto. Cibo e filosofia" costituisce un "classico" dell'estetica del cibo. Opera inaugurale, questo libro è divenuto un termine di riferimento, sia per gli specialisti del tema sia per coloro che intendono avvicinare per la prima volta questa nuova area di studi estetologici. La Korsmeyer, da un lato, descrive criticamente le vicende del gusto del palato, analizzando il paradigma largamente prevalente nella tradizione filosofica occidentale che ha portato alla sua esclusione o marginalizzazione dal dominio dell'estetica; dall'altro, elabora una proposta alternativa nella quale il gusto del cibo acquista invece un senso specifico e positivo. Se, in una lunga linea di continuità da Platone a Hegel, il cibo come fonte, di piacere ed espressione di varietà e qualità è stato rimosso da ogni formulazione del pensiero - per ragioni al tempo stesso estetiche, epistemologiche ed etiche, come viene brillantemente mostrato nei primi capitoli del volume - la Korsmeyer argomenta come oggi al contrario sia possibile, anche grazie all'apporto delle scienze sociali e delle scienze dure divenute strategiche alleate del discorso filosofico, percorrere una via diversa, in cui il valore culturale e sociale del mangiare e del bere vengono riconosciuti degni di essere formulati in chiave estetica. Per dimostrare la piena legittimità estetica del senso del gusto la Korsmeyer insiste infatti .proprio
Published by Cornell University Press in 1999 and awarded in 2014 the "International Prize of Aesthetics" awarded by the Italian Society of Aesthetics, Carolyn Korsmeyer's book "The Sense of Taste. Food and philosophy" constitutes a "classic" of the aesthetics of food. Inaugural work, this book has become a term of reference, both for specialists in the theme and for those who wish to approach for the first time this new area of aesthetic studies. Korsmeyer, on the one hand, describes critically the events of the taste of the palate, analyzing the paradigm largely prevalent in the Western philosophical tradition that has led to its exclusion or marginalization from the domain of aesthetics; on the other hand, it develops an alternative proposal in which the taste of food acquires a specific and positive sense. If, in a long line of continuity from Plato to Hegel, food as a source, of pleasure and expression of variety and quality has been removed from all formulations of thought - for reasons at the same time aesthetic, epistemological and ethical, as it comes brilliantly shown in the first chapters of the book - Korsmeyer argues that today on the contrary it is possible, also thanks to the contribution of social sciences and hard sciences that have become strategic ally of philosophical discourse, to take a different path, in which the value cultural and social of eating and drinking are recognized as worthy of being formulated in an aesthetic way. To demonstrate the full aesthetic legitimacy of the sense of taste, Korsmeyer insists, "own