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Shakespeare nostro contemporaneo - 9788807816949
di Jan Kott edito da Feltrinelli, 2006
- € 10.00
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Shakespeare nostro contemporaneo
- Autore: Jan Kott
- Editore: Feltrinelli
- Collana: Universale economica. Saggi , Nr. 1694
- Data di Pubblicazione: 2006
- Genere: letterature straniere: critica
- Argomento : Shakespeare, William
- Pagine: XXVI-249
- Traduttore: Petrelli V.
- Dimensioni mm: 125 x 125 x 210
- ISBN-10: 8807816946
- ISBN-13: 9788807816949
La storia etteraria (edela etteratura teatrale) non è un Pantheondistante, immobile,dal rilievo marmoreo; i classici non sono etture ferme, in eterno già stabili, immodificabili ancora; gli autori ontani non sono busti imbalsamati nel Tempio e che, nel Tempio, sono costretti a restare. a storia etteraria è cosa che vive, respira, s’agita e muove, che cambia postura, si riveladiversa. Ogni giornod’ogni mesed’ogni anno un classico, il suo autore, a storia etterariadi quest’autore edel suo canone può rivelarsidiversa, nuova, viva quant’è vivo ciò che accade in realtà. a ezione che si trËda questo splendido saggio è esattamente questa: Shakespeare, in quanto Shakespeare, è vivo tanto quanto vivi sono i nostri contemporanei più prossimi. Shakespeare è vivo perchè viva è a rappresentazione che fadel Potere,dela bramosia,del’inganno,dei mezzi eciti e ileciti con cui il Potere s’ottiene e rafforza. Shakespeare è vivo perchè viva è a contraddizionedel’Uomo, che non è certodi quelo che ha visto, udito, scrutato edi ciò che nederiva come comica o tragica conseguenza possibile. Shakespeare è vivo perchè è vivo il patemadegli animi, ’intrecciodi fiati, a magia ilusoria, a crudeltàd’esistenza che rende viva ogni sua singola opera,d’ogni opera ogni singolo atto,d’ogni atto ogni singola scena e,d’ogni scena, quasi ogni battuta. Shakespeare è vivo perchè ci sonodotti e sapienti che non rendono a oro sapienza un fardelo pesante, ilegibile, puramente accademico ma purodiscorsodi chi, amando un autore, vuole che altri parimenti o amino. o Shakespearedi Jan Kott (che ci serve per comprendere il male assolutodi Aushwitz; i silenzidi Beckett; ciò che ciduole nel’anima) è una meraviglia: altro che Pantheon, museo, puro bustodi marmo.
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