Rappresentazione del razionalismo italiano. Il caso del Century of Progress, Chicago 1933-35 - 9788869597718

Rappresentazione del razionalismo italiano. Il caso del Century of Progress, Chicago 1933-35: Le teorie del Movimento Moderno hanno dato origine a una architettura che si è evoluta e codificata principalmente attraverso le sperimentazioni nel campo della forma, dei materiali e del nuovo linguaggio ornamentale, fino all'individuazione di uno stile internazionale che è stato condiviso quasi inconsapevolmente in molti paesi europei e nelle Americhe, e che, al tempo stesso, spronava a una continua ricerca che ne enucleasse i principi estetici. Le diverse esperienze confluirono spesso, negli anni venti e trenta, nelle grandi esposizioni internazionali e di architettura dove, soprattutto oltre oceano, assunsero man mano un ruolo decisivo nelle mutazioni del carattere dell'architettura nuova. Un esempio interessante è il Padiglione Italia al Century of Progress del 1933 a Chicago, progettato da A. Libera, M. De Renzi e A. Valente, con la supervisione di A. V. Capraro, che evidenzia la capacità strategica dell'architettura a farsi teoria nella rappresentazione di se stessa e nella definizione di stereotipi prima ancora di stabilire i principi su cui trova successivamente applicazione.
The theories of the modern movement gave rise to an architecture that has evolved and codified primarily through experiments in the field of the form, materials and ornamental language, until the discovery of an international style that has been shared almost unconsciously in many countries in Europe and the Americas, and at the same time urged a continuous research that enucleasse aesthetic principles. The different experiences converged in the 1920s and 1930s, often in large international exhibitions and architecture where, especially overseas, hired as a decisive role in the mutations of the character of the new architecture. An interesting example is the Italy Pavilion at the 1933 Century of Progress in Chicago, designed by a. Libera, m. De Renzi and a. Valente, supervised by a. v. Capraro, highlighting the strategic ability of architecture to get theory in representation of herself and defining stereotypes before even establish the principles upon which is subsequently applied.