Concerto a richiesta e altre poesie. Testo russo a fronte - 9788836814725

Concerto a richiesta e altre poesie. Testo russo a fronte: Questa prima antologia italiana di Viktor Krivulin è rappresentativa dell'opera di una tra le personalità più carismatiche della Russia del secondo Novecento, testimone e partecipe del trapasso dalla realtà culturale sovietica a quella russa contemporanea. Sin dagli esordi, Krivulin si lascia ispirare dalla sua "città-musa", quella Leningrado-Pietroburgo dal passato drammatico e dal vissuto quotidiano austero che lo consegna all'universo sotterraneo della letteratura non conformista. Negli anni Settanta, i suoi versi intrisi di lirismi, slanci metafisici e quesiti storiosofici si nutrono di letture semiclandestine, forgiate nel prolifico underground culturale e diffuse in samizdat. Durante la Perestrojka si fa più nitido il motivo civile, il poeta è parte attiva del processo di democratizzazione del paese e nel 1991 è tra i promotori del ritorno al nome originario della città di San Pietroburgo. A partire da questo simbolico crocevia, l'ultimo Krivulin associa all'inclinazione culturologica una scrittura mutevole e imprevedibile; come in "Concerto a richiesta", la raccolta che dà il titolo alla presente antologia, dove alle suggestioni decadenti della Russia tardonovecentesca si sovrappongono l'esperimento linguistico, la decostruzione formale, la citazione estemporanea e una sempre meno velata ironia.
This first Italian anthology of Viktor Krivulin is representative of the work of one of the most charismatic personalities of Russia in the late twentieth century, witness and participant of the passing by the Soviet cultural reality in contemporary Russia. Since its inception, Krivulin inspiration from his "city-Muse", Leningrad-Petersburg from dramatic past and lived austere newspaper that delivers it to the underground universe of literature Maverick. In the 1970s, his verses imbued with lyricism, metaphysical leaps and questions storiosofici feed on semi-clandestine readings, forged in prolific cultural underground and disseminated in samizdat. During perestroika becomes more clear why civil, the poet is an active part of the process of democratization of the country and in 1991 is one of the promoters of the return to the original name of the city of St. Petersburg. Starting from this crossroads, the last symbolic Krivulin associates with the changeable and unpredictable writing culturological inclination; as in "wunschkonzert", the collection that gives the title to this anthology, where Russia's decaying to tardonovecentesca overlap linguistic experiment, the formal deconstruction, the impromptu quote and an ever less veiled irony.