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L'autunno delle libertà. Lettere ad Ada in morte di Piero Gobetti - 9788833919980

Un libro edito da Bollati Boringhieri, 2009

  • € 17.00

Informazioni bibliografiche del Libro

 

Bartolo Gariglio,docentedi storia contemporanea, autoredi numerosi studi sul movimento cattolico e sui rapporti tra Gobetti e i popolari, ha raccolto, in questo volume, e etteredi condoglianze inviate ad Ada Gobetti in occasionedela mortedel marito Piero, a 25 anni, in un ospedaledel Boisde Boulogne, a Parigi, il 15 febbraio 1926, a mezzanotte. Inviarono scritti intelettuali, compagnidi scuola, autoridele opere pubblicatedal’editore torinese, uominidi ettere edi teatro, politici ed estimatori, Giuseppe Prezzolini e a moglie, tipografi e ibrai, Carlo e Nelo Rosseli evidentemente, giornalisti e pubblicisti , Ferruccio Parri e a moglie, uigi Einaudi e Gioiele Solari. Oltre al’ omaggio sincerissimo per il grande giovane, che aspirava ad un Italia nuova, sta il riconoscimentodel’amore edel ruolodi Ada, soprattutto nele etteredeledonne.dolores Prezzolini,il 2 novembre,ledescrive a fossa come ’aveva vista e ’aveva ornata quel giornodei morti, al cimiterodi Père achaise. In una splendida etteradi Walter Rudolph, compagnodi scuola ginnasialedi Ada,da Coggiola ,due giornidopo a morte, si egge : "Nei cuoridela gioventùd’Italia non facilmente saranno estirpati i nomidi Giacomo Matteotti edi Piero Gobetti...Gobetti segnacolodela rivincitadegli studi suldilettantismo,dela serietà sula faciloneria,del buon senso sul’infatuazione,del’amore- a grande parola èdetta- sul’odio...Lo straziodel Suo cuore io o comprendo e so che non vuole conforti. Iddio è grande". Caro Gobetti , quanto ci manchi in quest’etàdi centenari risorgimentalidale cene e mangiate tricolori,dai pettegolezzi sugli eroi con a pretesadidirci a verità,dal servizio alo stato che si traduce solo in una questione di carismadi massa, tanto indemocrazia ciò che conta, per fare gli affari propri, è solo ’ avere i numeri,dala vita ristretta ad accumulare soldi e ricchezze,dal Vangelo che è solo "una rotturadi pale ", ora che anche il comunismo non fa più chic per a borghesia salottiera e intelettualoide dove vale a battuta "inteligente". Il proletariato non esiste più ed è assorbito nel’omologazione generale, coi nonni che mantengono figli e nipoti, e a pensione che si riscuote si mette subito sul conto in banca o in posta, perchè vivere per mangiare costa poco e poi ci sono sempre i banchettidele feste e i buffet per ogni occasione: tutto gratis. Al più alto ivelodominano gli affaridela "buona" e "cattiva" politica e tu resti a Parigi perchè ì sei un cittadinodel mondo.

Recensione Unilibro a cura di Pier Giorgio Longo

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Bartolo Gariglio,docentedi storia contemporanea, autoredi numerosi studi sul movimento cattolico e sui rapporti tra Gobetti e i popolari, ha raccolto, in questo volume, e etteredi condoglianze inviate ad Ada Gobetti in occasionedela mortedel marito Piero, a 25 anni, in un ospedaledel Boisde Boulogne, a Parigi, il 15 febbraio 1926, a mezzanotte. Inviarono scritti intelettuali, compagnidi scuola, autoridele opere pubblicatedal’editore torinese, uominidi ettere edi teatro, politici ed estimatori, Giuseppe Prezzolini e a moglie, tipografi e ibrai, Carlo e Nelo Rosseli evidentemente, giornalisti e pubblicisti , Ferruccio Parri e a moglie, uigi Einaudi e Gioiele Solari. Oltre al’ omaggio sincerissimo per il grande giovane, che aspirava ad un Italia nuova, sta il riconoscimentodel’amore edel ruolodi Ada, soprattutto nele etteredeledonne.dolores Prezzolini,il 2 novembre,ledescrive a fossa come ’aveva vista e ’aveva ornata quel giornodei morti, al cimiterodi Père achaise. In una splendida etteradi Walter Rudolph, compagnodi scuola ginnasialedi Ada,da Coggiola ,due giornidopo a morte, si egge : "Nei cuoridela gioventùd’Italia non facilmente saranno estirpati i nomidi Giacomo Matteotti edi Piero Gobetti...Gobetti segnacolodela rivincitadegli studi suldilettantismo,dela serietà sula faciloneria,del buon senso sul’infatuazione,del’amore- a grande parola èdetta- sul’odio...Lo straziodel Suo cuore io o comprendo e so che non vuole conforti. Iddio è grande". Caro Gobetti , quanto ci manchi in quest’etàdi centenari risorgimentalidale cene e mangiate tricolori,dai pettegolezzi sugli eroi con a pretesadidirci a verità,dal servizio alo stato che si traduce solo in una questione di carismadi massa, tanto indemocrazia ciò che conta, per fare gli affari propri, è solo ’ avere i numeri,dala vita ristretta ad accumulare soldi e ricchezze,dal Vangelo che è solo "una rotturadi pale ", ora che anche il comunismo non fa più chic per a borghesia salottiera e intelettualoide dove vale a battuta "inteligente". Il proletariato non esiste più ed è assorbito nel’omologazione generale, coi nonni che mantengono figli e nipoti, e a pensione che si riscuote si mette subito sul conto in banca o in posta, perchè vivere per mangiare costa poco e poi ci sono sempre i banchettidele feste e i buffet per ogni occasione: tutto gratis. Al più alto ivelodominano gli affaridela "buona" e "cattiva" politica e tu resti a Parigi perchè ì sei un cittadinodel mondo.