La regola la materia la forma. Il cantiere del costruito storico e la «questione del metodo». Nuova ediz. - 9788894869668

La regola la materia la forma. Il cantiere del costruito storico e la «questione del metodo». Nuova ediz.: Il patrimonio architettonico e urbano del nostro passato è sempre più esposto al rischio di distruzione e manipolazione, a causa anche del permanere di equivoci culturali presso gran parte di coloro che si ritengono autorizzati a intervenire sulle opere e sui siti esistenti. Il saggio vuole indagare i diversi criteri e modi di intervento, non per sostenere la validità di un metodo rispetto a un altro, ma per esaminarne i principi interni di strutturazione. Le esperienze acquisite possano tutte ricondursi a tre precise direttive e finalità d'intervento: a) operare sul piano delle regole della stessa opera su cui si interviene; b) esibire la distinzione fra segni del passato e del presente, anche rinunciando a qualsiasi forma di compromissione con la materia costruita per garantirne l'autenticità; c) agire in ossequio alla forma architettonica, in veste di immagine e confronto fra i linguaggi del passato e quelli del presente. Vengono prospettate le antitesi, i contrasti, le contraddizioni, le affinità problematiche e le prospettive metodologiche compatibili e sostenibili, in un taglio decisamente analitico, tendente a chiarire i termini dei vari problemi, più che a risolverli.
The architectural and urban heritage of our past is increasingly exposed to the risk of destruction and manipulation, also due to the continued cultural misunderstandings among most of those who consider themselves entitled to intervene on works and sites Existing. The essay aims to investigate the different criteria and ways of intervention, not to support the validity of one method over another, but to examine its internal principles of structuring. The experience gained can all be traced back to three specific directives and objectives of intervention: a) to operate on the level of the rules of the same work on which action is taken; b) exhibit the distinction between signs of the past and present, even renouncing any form of compromise with the material built to ensure its authenticity; c) act in de-esquitable architectural form, as an image and comparison between the languages of the past and those of the present. The antithesis, contrasts, contradictions, problematic affinities and compatible and sustainable methodological perspectives are proposed, in a decidedly analytical cut, tending to clarify the terms of the various problems, rather than to solve them.