Bonum iter, Bonito! Romanzo antropologico - 9788897489825

Bonum iter, Bonito! Romanzo antropologico: Una Spoon River irpina che ha «l'andamento di una passeggiata e la struttura di un paese». Un antropologo racconta un'immaginaria passeggiata lungo le vie di un paese del Sud descrivendone i tratti più caratteristici e collocandovi di volta in volta le storie di vari personaggi. Storie di amori traditi, di vendette, assassini, soprusi, fallimenti, ma anche smargiassate divertenti e storie di successo come quella di Salvatore Ferragamo. Storie da cui emerge un mito: quello dell'America, ossessivamente presente nell'immaginario collettivo, ma che, a partire da un drammatico bombardamento, il "10 settembre 1943", si sgretola progressivamente. Parallelamente il paese stesso, come in preda a una sorta di patologia degenerativa, sembra sgranarsi come un'immagine fotografica troppo ingrandita, fino al proprio annichilimento identitario. Il linguaggio segue l'andamento delle storie oscillando tra livelli letterari e livelli infimi, perfino "pidocchiali". Tra i due estremi una gamma indefinita di soluzioni intermedie con l'intento di annullare la linea di confine tra alto e basso, tra quotidianità provinciale e storia universale, tra lingua e dialetto, fino a spaesare il lettore.
A Spoon River irpina that has "the course of a walk and the structure of a country". An anthropologist recounts an imaginary walk along the streets of a Southern country describing its most characteristic features and placing the stories of various characters from time to time. Stories of betrayed loves, revenges, murderers, abuses, failures, but also funny spoils and success stories like that of Salvatore Ferragamo. Stories from which a myth emerges: that of America, obsessively present in the collective imagination, but which, starting from a dramatic bombardment, "September 10, 1943", gradually crumbles. At the same time, the country itself, as if in the grip of a kind of degenerative pathology, seems to be shelling out like a photographic image too enlarged, until its own identity annihilation. The language follows the course of the stories oscillating between literary levels and low levels, even "pidocchi". Between the two extremes an indefinite range of intermediate solutions with the intention of undoing the line between high and low, between provincial daily life and universal history, between language and dialect, until the reader is disjointed.