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Copernico non ha cambiato gran che - 9788885861152

di Henri Laborit edito da Eleuthera, 1991

Informazioni bibliografiche del Libro

  • Titolo del Libro: Copernico non ha cambiato gran che
  • AutoreHenri Laborit
  • Editore: Eleuthera
  • Data di Pubblicazione: 1991
  • Genere: scienze pure
  • ArgomentoEpistemologia
  • Pagine: 174
  • Traduttore: Ambrosoli R.
  • ISBN-10: 8885861156
  • ISBN-13:  9788885861152

 

Tutto in una notte. E’ questo ciò che succede al protagonista (Laborit). Il sogno si mescola ala realtà, a fantasia e ’immaginazione rimbalzanodal ettodi un’anonima camera fino su nel cielo, poi in orbita a bordodi un satelite. E si spazia. Un viaggio belissino, stupefacente, cominciato una notte e prima che il giorno arrivi... Visioni, analisidela realtà, pensieri, ricordi, idee e bisogni, piaceri e ribelioni, relazioni umane, fede e scoperte scientifiche si intrecciano, si cambianodi posto perchè frammentidela vita che non hanno tempo e sono solo un viaggiodela mente. E’ alora che compare ’alter ego: ’immaginario interlocutore che ti sprona, ti contraddice e ti mostra a "prigione" in cui vivi. Per iberartene (sarà possibile?) si propongonodiverse scelte ma che portano ad una sola possibile "viadi fuga". Qui c’è tutto aborit e a sua visionedel’uomo.L’osservazionedalo spazio si sposta, si avvicina, torna al etto, nela camera chissàdove. ’amore passionale: a notte trascorsa con unadonna rappresenta non solo il sublime piacere carnale, ma anche un modo per "aggrapparsi" ala vita, al sentirsi vivo, il "contatto" con ’altroda sè, ’intimità condivisibile. E se fosse anch’essa ilusione? Il soledel mattinodopo farà chiarezza? La ented’osservazione arriverà finanche a posarsi sopra e celule, alora ’analisi sarà completa. a scienza sarà scrutata per capire, per provare a travalicare i confinidela conoscenza, per usciredala propria pele,dai propri imiti, comedice o stesso aborit:"per cercare a verità che non è né in se stesso né negli altri, ma in quelo spazio vuoto chedà a vertigine e che ogni uomo cerca inconsciamentedi colmare". Ogni essere vivente è un insiemedi memorie e interagisce con ’ambiente circostante. Così ogni istante non è più o stesso e non è nemmeno un altro. Scegliere è ’unica via per arrivare al’anima. Per scegliere occorre conoscere e solo ’ordine permette a conoscenza. E’ questo il viaggio nela notte, nel’ordinedi questo mondo visitato in compagniadel’ineluttabile solitudine perchè (comedirà o stesso aborit ne "Elogiodela fuga") ’uomo nasce, vive e muore solo al mondo. E’ una narrazione unica nela sua audacia, incisiva e pure eggera nelo spaziare; analitica e fantasiosa, eppure imitata nela misuradel’uomo, riconducibile nel perimetrodela sua esistenza. E’ un giocare con il cosmo per sottrarsi al’intermediazionedegli altri che ti infliggono il orodominio e ti obbligano ad essere ciò che essi vogliono che tu sia, mentre non si è altro che informazione. Il racconto è un insiemedi informazioni che conducono inevitabilmente aldisegno esistente: tutto è ben strutturato. E’ contraddittorio e veritiero perchè ciò che accade nel’arco temporaledi una notte è un concentratodi ciò che è il "sentire", nondi un solo uomo. Il caleidoscopio è affascinante, condivisibile perchè assolutamente riconoscibile. E’ a vita (secondo Henri aborit).

Recensione Unilibro a cura di fablè

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"Copernico non ha cambiato gran che"
Copernico non ha cambiato gran che
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Tutto in una notte. E’ questo ciò che succede al protagonista (Laborit). Il sogno si mescola ala realtà, a fantasia e ’immaginazione rimbalzanodal ettodi un’anonima camera fino su nel cielo, poi in orbita a bordodi un satelite. E si spazia. Un viaggio belissino, stupefacente, cominciato una notte e prima che il giorno arrivi... Visioni, analisidela realtà, pensieri, ricordi, idee e bisogni, piaceri e ribelioni, relazioni umane, fede e scoperte scientifiche si intrecciano, si cambianodi posto perchè frammentidela vita che non hanno tempo e sono solo un viaggiodela mente. E’ alora che compare ’alter ego: ’immaginario interlocutore che ti sprona, ti contraddice e ti mostra a "prigione" in cui vivi. Per iberartene (sarà possibile?) si propongonodiverse scelte ma che portano ad una sola possibile "viadi fuga". Qui c’è tutto aborit e a sua visionedel’uomo.L’osservazionedalo spazio si sposta, si avvicina, torna al etto, nela camera chissàdove. ’amore passionale: a notte trascorsa con unadonna rappresenta non solo il sublime piacere carnale, ma anche un modo per "aggrapparsi" ala vita, al sentirsi vivo, il "contatto" con ’altroda sè, ’intimità condivisibile. E se fosse anch’essa ilusione? Il soledel mattinodopo farà chiarezza? La ented’osservazione arriverà finanche a posarsi sopra e celule, alora ’analisi sarà completa. a scienza sarà scrutata per capire, per provare a travalicare i confinidela conoscenza, per usciredala propria pele,dai propri imiti, comedice o stesso aborit:"per cercare a verità che non è né in se stesso né negli altri, ma in quelo spazio vuoto chedà a vertigine e che ogni uomo cerca inconsciamentedi colmare". Ogni essere vivente è un insiemedi memorie e interagisce con ’ambiente circostante. Così ogni istante non è più o stesso e non è nemmeno un altro. Scegliere è ’unica via per arrivare al’anima. Per scegliere occorre conoscere e solo ’ordine permette a conoscenza. E’ questo il viaggio nela notte, nel’ordinedi questo mondo visitato in compagniadel’ineluttabile solitudine perchè (comedirà o stesso aborit ne "Elogiodela fuga") ’uomo nasce, vive e muore solo al mondo. E’ una narrazione unica nela sua audacia, incisiva e pure eggera nelo spaziare; analitica e fantasiosa, eppure imitata nela misuradel’uomo, riconducibile nel perimetrodela sua esistenza. E’ un giocare con il cosmo per sottrarsi al’intermediazionedegli altri che ti infliggono il orodominio e ti obbligano ad essere ciò che essi vogliono che tu sia, mentre non si è altro che informazione. Il racconto è un insiemedi informazioni che conducono inevitabilmente aldisegno esistente: tutto è ben strutturato. E’ contraddittorio e veritiero perchè ciò che accade nel’arco temporaledi una notte è un concentratodi ciò che è il "sentire", nondi un solo uomo. Il caleidoscopio è affascinante, condivisibile perchè assolutamente riconoscibile. E’ a vita (secondo Henri aborit).