Il ritorno di Tarzan - 9788876984068

Il ritorno di Tarzan: Montaggio e smontaggio di un mito che nasce sulla carta, prende immagine visiva sui fumetti e diventa protagonista del cinema, prima muto poi sonoro, dal bianco e nero al colore. Questo l'oggetto della minuziosa ricostruzione della storia di Tarzan di Francis Lacassin. Partorito, è il caso di dirlo, dalla fantasia dello statunitense Edgar Rice Burroughs (Chicago, 1875 - Encino, 1950), il personaggio abbandonato nella giungla, allevato dalle scimmie e formatosi alla dura legge darwiniana della sopravvivenza del più forte, ha alimentato, fin dall'immediato successo del primo libro del ciclo, nel 1914, la fantasia dei lettori e degli appassionati di cinema di tutto il mondo. Lacassin racconta non tanto il procedere delle sue avventure quanto il progressivo degrado del suo mito. Lacassin consegna al lettore la storia delle diverse personificazioni di Tarzan, i registi che lo hanno diretto, gli attori che lo hanno interpretato, le attrici che lo hanno baciato, gli scenografi che gli hanno inventato luoghi e panorami, i disegnatori che lo hanno ritratto con grazia, qualche volta, spesso frettolosamente. Chi togliendogli fascino chi accrescendolo, sempre alimentati da un archetipo nascosto e ben piantato nella mente di chi lo ha immaginato. Come scrive Roberto Beretta nella prefazione «il re delle scimmie è l'eremita laico che si ribella alla prepotenza della civiltà e trova il suo spazio veramente umano tra i non uomini. Ma a differenza dell'utopia assoluta del "buon selvaggio" di Rousseau questo nuovo Adamo non sembra desideroso di rivoluzioni, quanto piuttosto di temperare il r
Assembly and disassembly of a myth which was created on paper, take comics-related visual image and becomes the protagonist of silent cinema, before then sound, from black and white to color. This the object of meticulous reconstruction of the history of Tarzan by Francis Lacassin. Calved, it must be said, from the imagination of American Edgar Rice Burroughs (1875-1950, Chicago, Encino), abandoned in the jungle, raised by apes and trained in the harsh law of Darwinian survival of the fittest, has powered, since the immediate success of the first book of the cycle, in 1914, the imagination of readers and moviegoers around the world. Lacassin says not so much on his adventures as the gradual degradation of the proceeding his myth. Lacassin delivery to the reader the story of the various incarnations of Tarzan, the directors who have directed, actors who have played actresses who have kissed, set designers who invented the places and landscapes, the designers who have portrayed with grace, sometimes, often hastily. Chi chi accrescendolo charm, always taking away powered by a hidden pattern and firmly planted in the minds of those who have imagined. As Bai writes in the preface, "the Monkey King is the hermit layman who rebels against the arrogance of truly human civilization and finds its space among non-men. But unlike the utopia of the "noble savage" by Rousseau this new Adam doesn't seem eager to revolutions, but rather to temper the r