Prodromo dell'arte maestra - 9788837230708

Prodromo dell'arte maestra: Il "Prodromo all'Arte Maestra" del padre Francesco Lana Terzi (1631-1687) si dispone come agile premessa a un più esteso résumé della «naturale filosofia» del suo tempo, pervaso com'è dei nomi e delle idee dei confratelli più famosi. Nel Prodromo affiora la tormentata ricezione del pensiero galileiano nell'ambiente gesuita contemporaneo. Se da principio la lezione galileiana non era stata rigettata dai gesuiti, quando la riflessione dello scienziato pisano giunse a toccare i punti nevralgici della tradizione biblica si assistette a un allontanamento dalle sue speculazioni. Le posizioni che ebbero dunque maggior fortuna furono quelle di Schott e di Kircher, che cercarono di limitare la portata delle nuove scoperte collocandole all'interno del tradizionale involucro aristotelico-tomista. E Lana Terzi, amico di Schott e allievo dell'«ammirabile» Kircher, ne segue i passi, giustapponendo in modo inestricabile le nuove istanze della rivoluzione galileiana e l'eredità magico-cabbalistica del pensiero rinascimentale. Eppure, sebbene Lana Terzi nomini Galileo soltanto nei passi in cui è strettamente necessario, gli è chiaro debitore per l'approccio sperimentale e, soprattutto, per la serena fiducia che la scienza, accostandosi alla natura libera da pregiudizi dogmatici o da sistemi precostituiti, possa migliorare le condizioni dell'uomo, giacché «il raccogliere dalle semenze frutto copioso non depende in tal maniera dalla natura che le produce che non dependa anche molto dall'arte, che, con applicare le cause a gl'effetti proporzionati, avvalora le forze della natura medesima, di c
The "Prodrome to art teacher ' of his father Francesco Lana Thirds (1631-1687) you have as a premise the most extensive r??sum?? agile" natural philosophy "of his time, imbued as it is the most famous brothers names and ideas. In the Prodrome emerges the tormented contemporary Jesuit reception of Galilean thinking into the environment. If at first the lesson of Galileo had not been rejected by the Jesuits, when the reflection of the Pisan scientist came to touch the nerve centres of the biblical tradition saw a move away from its speculation. The positions which they had so better luck were those of Schott and Kircher, who sought to limit the scope of the new discoveries by placing them within the traditional Aristotelian-Thomistic wrapper. And Third, a friend of Wool Schott and student of ??admirable?? Kircher, it follows the steps, juxtaposing inextricably new instances of the Galilean revolution and legacy magico-Kabbalistic of Renaissance thought. Still, although Third Wool appoint Galileo only in steps where absolutely necessary, the debtor is unclear for the experimental approach and, above all, for the quiet confidence that science, approaching the free nature of prejudice dogmatic or preconceived systems, can improve the condition of man, since "the collect from copious fruit seeds not depende in this way by nature that produces that unless not also very from art which apply the causes to gthe proportionate effects, supports the forces of nature itself, by c