La città d'acciaio. Mosca costruttivista 1917-1937. Ediz. illustrata - 9788867418367

La città d'acciaio. Mosca costruttivista 1917-1937. Ediz. illustrata: Cento anni non sono bastati a spegnere la meraviglia che ancora proviamo di fronte ai progetti elaborati dall'avanguardia sovietica degli anni '20 e '30, come se si trattasse ormai di immagini profondamente tatuate sul corpo dell'architettura contemporanea, parte del suo subconscio. Architetture sopravvissute miracolosamente nei recessi della storia, ma non ancora salve, anzi minacciate ogni anno o lasciate negligentemente deperire da una Russia che tende ambiguamente a rimuovere non tanto le vestige sovietiche, ma le esperienze libere ed internazionali che si svilupparono tra le pieghe delle sue contraddizioni. Il Costruttivismo non è né un"'avanguardia perduta", né ("'archeologia del socialismo", ma una tendenza che ancora oggi, per la sua radicalità e per là sua modernità senza tempo, si offre al progettista contemporaneo senza bisogno di distanza storiografica e critica. E, allo stesso tempo, un insieme di idee che ritroviamo in maniera pervasiva nella nostra vita: nelle architetture di Rem Koolhaas, di Zaha Hadid o di Steven Holl, nella grafica della copertina di un disco dei Franz Ferdinand, nel montaggio di un blockbuster di Hollywood. E in molto altro ancora. La storia della Mosca delle avanguardie è la storia del nostro presente.
One hundred years were not enough to extinguish the wonder that still try in front of the projects developed by the Soviet avant-garde degli anni ' 20 and ' 30, as if it were already deeply image tattooed on the body of contemporary architecture, part of his subconscious. Architectures survived miraculously in the recesses of history, but not yet Hi, indeed threatened every year or leave negligently waste from a Russia approaches ambiguously to remove Soviet vestiges, but not so much the free and experiences internationals that developed between the folds of her contradictions. Constructivism is neither a "lost" avant garde, nor ("archaeology of socialism", but a trend that still, for its radicalism and beyond its timeless modernity, it offers the designer contemporary historiographical and critical distance without need. And, at the same time, a set of ideas that we find in a pervasive in our lives: in the architecture of Rem Koolhaas, Zaha Hadid or Steven Holl, in the cover art of a disk of Franz Ferdinand, Assembly of a Hollywood blockbuster. And much more. The history of Moscow of the avant-garde is the story of our present.