Giorni di festa - 9788876767500

Giorni di festa: «Giorni di festa sono quelli dei ricami floreali, del servizio buono, del salotto della nonna; dei vapori di una cucina avvolta in una nube di aromi, odori, sapori dove il dio Vulcano fonde i suoi metalli; sono i giorni delle luminarie, della passeggiata sul corso al crepuscolo, dei vestiti della domenica. Giorni di festa sono i ricordi di un passato che ritorna trasfigurato dal tempo, i ricordi che cercano pietosamente ospitalità nel presente, che bussano alla nostra porta ora laceri, feriti, sanguinanti, ora nitidi, vigorosi, possenti. E sono proprio i ricordi del passato che Emanuele Lanzetta vuole evocare nella sua terza raccolta "Giorni di festa", i ricordi di un amore consumato e concluso o ancora inappagato; di notti che risuonano di lacrime e di risa, che odorano di desiderio e di pudore; di una donna che è porto di quiete ma anche ramo senza foglie, una donna che atterra e suscita, che affanna e che consola; i ricordi di luoghi dell'anima che quell'anima l'hanno intrappolata; i ricordi di amici che si fanno nostalgia, di fanciulli che si fanno rimpianto. [...]». (dalla Prefazione di Rosanna Carbonaro)
"Days of celebration are those of floral embroidery, good service, grandmother's living room; of the vapors of a kitchen shrouded in a cloud of aromas, smells, flavors where the god Vulcan fuses its metals; are the days of the lights, of the walk on the course at dusk, of the Sunday clothes. Days of celebration are memories of a past that returns transfigured by time, memories that seek pitifully hospitality in the present, knocking on our door now torn, wounded, bleeding, now sharp, vigorous, powerful. And it is precisely the memories of the past that Emanuele Lanzetta wants to evoke in his third collection "Days of celebration", the memories of a love consumed and concluded or still unfulfilled; of nights that resonate with tears and laughs, that smell of desire and modesty; of a woman who is a port of quiet but also a leafless branch, a woman who lands and arouses, who grieves and consoles; memories of places of the soul that that soul have trapped her; the memories of friends who get nostalgic, of children who make themselves regretful. [...]». (from Rosanna Carbonaro's Preface)