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Cesare Pavese tra cinema e letteratura - 9788849832433
di Lanzillotta M. (cur.) edito da Rubbettino, 2011
- Prezzo di Copertina: € 24.00
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Cesare Pavese tra cinema e letteratura
- Autore: Lanzillotta M. (cur.)
- Editore: Rubbettino
- Collana: Studi di filologia antica e moderna , Nr. 24
- Data di Pubblicazione: 2011
- Genere: letteratura italiana: critica
- Argomento : Pavese, Cesare
- Pagine: 316
- Curatore: Lanzillotta M.
- Dimensioni mm: 225 x 0 x 0
- ISBN-10: 8849832435
- ISBN-13: 9788849832433
"Sognavodi fare il regista, giravo cortometraggi a 8 milimetri in un rigoroso bianco e nero che voleva essere un omaggio al MËstrodei MËstri, Ingmar Bergman. Erano storie entissimedi scoramenti esistenziali, ala Antonioni, in cui accadeva assai poco, grandi camminate in mezzo a pËsaggidesolati, vagamente complici (...). C’era proprio un raccontodi Pavese che volevo girare in modo scarno e agro: ’Viaggiodi nozze’. a storiadi un prfessore un po’ nevrotico e tormentato, che sposa una ragazza semplice e incolore, come ci si può mettere in casa un cane. Idue fanno un tardivo viaggiodi nozze a Genova e...". Questa citazione, interrotta perché non sidia tramadi uno splendido racconto che vale a penadi eggere, appartiene ad Ernesto Ferrero, ovvero appartiene ad un regista mancato. ’entusiamo cinematograficodi Ferrero intercetta - subito - a qualità filmicadele operedi Pavese: ’asciuttezzadela trama, il valoredei silenzi, il tono grigiodel fondodi scena, ’accorta regiadelo scrittore, ’uso sapientedeladisarmonia suggerita. cesare Pavese fu - inconsapevolmente - autoredi cinema ovvero fu autored’opere scritte che già erano proiezione, identificazione, visività.degnodei grossi padeloni riflettentid’una troupe,degnodela sedia con scritto ’registÒ.
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"Sognavodi fare il regista, giravo cortometraggi a 8 milimetri in un rigoroso bianco e nero che voleva essere un omaggio al MËstrodei MËstri, Ingmar Bergman. Erano storie entissimedi scoramenti esistenziali, ala Antonioni, in cui accadeva assai poco, grandi camminate in mezzo a pËsaggidesolati, vagamente complici (...). C’era proprio un raccontodi Pavese che volevo girare in modo scarno e agro: ’Viaggiodi nozze’. a storiadi un prfessore un po’ nevrotico e tormentato, che sposa una ragazza semplice e incolore, come ci si può mettere in casa un cane. Idue fanno un tardivo viaggiodi nozze a Genova e...". Questa citazione, interrotta perché non sidia tramadi uno splendido racconto che vale a penadi eggere, appartiene ad Ernesto Ferrero, ovvero appartiene ad un regista mancato. ’entusiamo cinematograficodi Ferrero intercetta - subito - a qualità filmicadele operedi Pavese: ’asciuttezzadela trama, il valoredei silenzi, il tono grigiodel fondodi scena, ’accorta regiadelo scrittore, ’uso sapientedeladisarmonia suggerita. cesare Pavese fu - inconsapevolmente - autoredi cinema ovvero fu autored’opere scritte che già erano proiezione, identificazione, visività.degnodei grossi padeloni riflettentid’una troupe,degnodela sedia con scritto ’registÒ.