Echi di remote stagioni. Cose perdute e luoghi dimenticati - 9788899361044

Echi di remote stagioni. Cose perdute e luoghi dimenticati: "Pietro Lapiana, dopo circa quarant'anni passati tra i banchi e sulla cattedra, per insegnare prima ai bambini della scuola primaria e poi ai giovani studenti della scuola secondaria, a distanza di alcuni anni dalla fine del suo percorso professionale, si è voltato indietro e ha scoperto, con una certa meraviglia, che il suo percorso di vita, da alcuni anni entrato nel settimo decennio, che, in primo tempo, gli era sembrato breve, è stato abbastanza lungo, più lungo di quanto lui ha potuto immaginare. Le stagioni del passato che gli sembravano così vicine, d'improvviso si accorge, quasi con sorpresa, che sono invece remote e tutte piene di fatti, avvenimenti e momenti di vita vissuta, così ricche e così importanti per la crescita della sua esperienza umana e professionale da sembrare quasi meravigliose. E così si trova, con suo sommo stupore, a volerle fare rivivere, a non lasciarle nella dimenticanza e nell'oblio, ma a portarle alla luce per sé e per gli altri sotto forma di componimenti poetici, di varia metratura e ritmo per vestirle di emozioni e di pathos come può farlo una piacevole ed elegiaca rievocazione ricca di intensi spunti [...]" (Dalla prefazione di Rosario Tavano)
"Pietro Lapiana, after almost forty years passed between the pews and the see, to teach primary school children first and then the young secondary school students, a few years after the end of his career, he looked back and found, with some wonder, that his path in life, since few years entered the seventh decade that, in the first half, he seemed short, was quite long, longer than he could have imagined. The seasons of the past that seemed so close, suddenly you realize, almost surprised that are remote and all full of facts, events and moments of life lived, so rich and so important to the growth of his human and professional experience to seem almost marvelous. And thus one finds, much to his amazement, to want to relive, not leaving them in the forgetfulness and oblivion, but to bring them to light for themselves and for others in the form of poems, of various sizes and rhythm to dress them up in emotion and pathos as it can make it a pleasant and rich evocation of intense elegiac cues [...] " (From the preface of Rosario Tadesse)