La nuova Italia di Mussolini in Cina (1927-1934) - 9788838247804

La nuova Italia di Mussolini in Cina (1927-1934): Il volume si propone di illustrare la specificità della «nuova Italia» di Benito Mussolini in Cina, che coincise con l'avvio della politica estera del fascismo anche fuori d'Europa alla fine degli anni Venti. Le vicende sono ricostruite in parallelo con quelle cinesi del periodo, che vide l'ascesa del governo del Kuomintang legato al suo leader Chiang Kaishek. Il volume intende concorrere alla comprensione di ciò che è stato il fascismo in Cina, ma anche del rapporto che il regime instaurò con gli italiani che erano già là o che vi andarono in quegli anni. Vuole documentare le opinioni espresse dai protagonisti più o meno noti degli eventi, le posizioni assunte in loco dalle RR. Rappresentanze non sempre in linea con le direttive di Roma. L'analisi si snoda dunque su più livelli - politico, sociale, religioso, economico, culturale -, che, intersecandosi, restituiscono il quadro di una 'Italia in Cina' nella sua dinamica complessità. La storia del fascismo italiano in Cina fu accompagnata e seguita in patria da una pubblicistica costante, negli anni '20 e in parte nel '30, che alimentò l'interesse per il popolo cinese e individuò delle somiglianze con il percorso che il regime stava facendo nel contesto europeo. Le ragioni ideali che ispirarono i rapporti con la Cina, ricchi di tradizione, di empatia e di aspettativa di rinascita per entrambi i paesi, guidarono, dunque, l'approccio e l'azione dell'Italia, con l'impronta personale di Mussolini, che proprio a Shanghai, alla fine degli anni Venti, decise di mandare una rappresentanza della sua famiglia, il genero, Galeazzo Cian
The book aims to illustrate the specificity of Benito Mussolini's "new Italy" in China, which coincided with the launch of the foreign policy of fascism outside Europe in the late 1920s. The events are reconstructed in parallel with those of the Chinese period, which saw the rise of the Kuomintang government linked to its leader Chiang Kaishek. The book intends to contribute to the understanding of what fascism was in China, but also to the relationship that the regime established with the Italians who were already there or who went there in those years. He wants to document the opinions expressed by the more or less known protagonists of the events, the positions taken on the spot by the RRs. Representations are not always in line with Rome's directives. The analysis therefore unfolds on several levels - political, social, religious, economic, cultural - which, intersecting, give back the picture of an 'Italy in China' in its dynamic complexity. The history of Italian fascism in China was accompanied and followed at home by a constant publicity, in the 1920s and partly in the 1930s, which fueled interest in the Chinese people and identified similarities with the path the regime was taking in the European context. The ideal reasons that inspired relations with China, rich in tradition, empathy and expectation of rebirth for both countries, led, therefore, the approach and action of Italy, with the personal imprint of Mussolini, who in Shanghai, at the end of the twenties, decided to send a representation of his family, his son-in-law, Galeazzo Cian