Il Sessantotto. Un evento, tanti eventi, una generazione - 9788856800203

Il Sessantotto. Un evento, tanti eventi, una generazione: Il '68 fu rottura, controinformazione, agitazione politica: ma innanzitutto modernizzazione culturale. Da un'Italia arretrata e conformista si passò in un tempo breve ad un paese più aperto e cosmopolita, quel paese che avrebbe avuto le leggi sul divorzio, sull'aborto, sulla soppressione dei manicomi, sulla Rai, sui canoni di affitto. E che visse una stagione nel cinema, nel teatro, nella musica e un po' anche nella letteratura irripetibile. E che conobbe la cultura laica e si incontrò con lo straordinario movimento femminista. Con il cattolicesimo democratico del Concilio Vaticano secondo. L'occasione per questo saggio lungo (o libro breve) è il quarantesimo anniversario di quell'anno straordinario, certo. È, però, qualcosa di più. È un invito apparentemente paradossale - all'ottimismo della volontà, dando per scontato il pessimismo della ragione. Rileggere quella fase significa coglierne, appunto, la parte di maggiore attualità. Ora che la politica è soprattutto una grande questione di culture, un nuovo appuntamento identitario. E ora che serve una vera 'rivoluzione culturale', per immaginare uno sviluppo rispettoso delle vicende umane e dell'ecologia del sistema. E della mente. Per superare la 'violenza simbolica' insita nella nuova destra italiana: schizzi nostalgici, populismo elettronico, dirigismo berlusconiano, localismi proprietari ed egoisti. Ma la storia è lunga, e anche il Capitale, ammoniva proprio Mao.
The ' 68 was breaking down, counter, political unrest: but first cultural modernization. From an Italy back and conformist you passed in a short time to a more open and cosmopolitan country, that country that would have had laws on divorce, abortion, the abolition of mental hospitals, on Rai, on rental fees. And who lived a season in film, theater, music and some even in the literature. And who knew the secular culture and meets with the extraordinary women's movement. With democratic Catholicism of the Second Vatican Council. The occasion for this essay long (or short book) is the 40th anniversary of that extraordinary year, sure. And, though, something more. And an invitation-apparently paradoxical-the optimism of will, assuming the pessimism of reason. Reread that phase means grasp precisely the most topical issues. Now that politics is above all a great question of cultures, a new appointment of identity. And now you need a real ' cultural revolution ', to imagine a development respectful of human affairs and the ecology of the system. And mind. To overcome the ' symbolic violence is inherent in the new Italian right: squirting nostalgic, electronic populism, Berlusconi dirigisme, localism owners and selfish. But history is long, and even the capital, warned its Mao.