Il culto moderno dei fatticci - 9788883537264

Il culto moderno dei fatticci: La parola "feticcio" e la parola "fatto" hanno la stessa etimologia ambigua. La parola "fatto" rinvia però alla realtà esterna, la parola "feticcio" alle credenze del soggetto. Incalzati dalla necessità di tenere distinto il soggetto dall'oggetto e dunque la conoscenza, che è consapevolezza di tale differenza, dalla credenza, che la ignora, i moderni, secondo Bruno Latour, hanno tentato d'istituire un vero e proprio processo al feticcio. Ma ora è arrivato il momento di smetterla di distinguere i feticci dai fatti, la conoscenza dalla credenza, il soggetto dall'oggetto, unendo le due fonti etimologiche nel "fatticcio", cioè la robusta certezza che permette alla pratica di passare all'azione senza mai credere alla differenza tra immanenza e trascendenza. Ecco allora che il fatticcio può definirsi come "la saggezza del passare, come ciò che permette il transito dalla fabbricazione alla realtà; come ciò che dona l'autonomia che non possediamo". D'altra parte, scrive Latour, senza i fatticci gli uomini "sarebbero delle macchine, delle cose, degli animali feroci, dei morti".
The word "fetish" and the word "done" have the same etymology ambiguous. The word "made" refers to the external reality, the word "fetish" the subject's beliefs. Pressed by the need to keep separate the subject from the object and therefore the knowledge, which is awareness of that difference, from the belief that ignores her, the modern, according to Bruno Latour, have attempted to establish a real process to the fetish. But now it's time to stop distinguishing the fetishes by facts, knowledge from belief, subject by subject, uniting the two etymological sources in "fakrul", that is, the strong certainty that allows the practice to take action without ever believe the difference between immanence and transcendence. That's why the fakrul can be defined as "the wisdom of the move, as that which allows the transit from manufacture to reality; like what gives the autonomy that we don't own. " On the other hand, says Latour, without the fakayode men "would be in machinery, of things, of wild animals, of the dead."