Le parole del maggio. Le scritte sui muri nel Sessantotto parigino. Nuova ediz. - 9788857546827

Le parole del maggio. Le scritte sui muri nel Sessantotto parigino. Nuova ediz.: L'esplosione di scritte che fiorirono sui muri di Parigi a partire dal '68 nacque come significativa reazione ai limiti della comunicazione sociale standardizzata degli anni Sessanta. In opposizione a un sistema comunicativo caratterizzato da canali strettamente controllati, i muri commentarono in presa diretta il clima e gli eventi di quel periodo storico. Una produzione apocrifa in grado di coniugare politica e arte, esistenzialismo e rivolta, in cui l'immaginazione salì al potere e si propose al mondo con i suoi paradossi ("Vietato vietare"; "Siate realisti, chiedete l'impossibile"), coi suoi dadaismi ("CRS = SS"), con i suoi accenti erotico-maoisti ("Abbraccia il tuo amore - senza abbandonare il tuo fucile") e con i mille fantasmi ed entusiasmi di una primavera che i mesi e gli anni successivi avrebbero presto raffreddato. Anche la violenza, evocata in tanti proclami militaristi, in quel maggio fu molto più recitata che praticata. Una galleria di slogan, spesso irriverenti e giocosi, che riuscì a esprimere con grande efficacia la ricchezza culturale e il cambiamento sociale introdotto dal leggendario "anno degli studenti". Prefazione di Pierre Dalla Vigna.
The explosion of writings that flourished on the walls of Paris starting from ' 68 was born as significant reaction to the limitations of standardized social communication of the sixties. As opposed to a communication system characterized by tightly controlled channels, walls commented directly on climate and the events of that period of history. An apocryphal production that combines politics and art, Existentialism and revolt, where imagination came to power and set out to the world with its paradoxes ("forbidden to forbid"; "Be realistic ask the impossible"), with its dadaismi ("CRS = SS"), with its erotic accents-Maoists ("embrace your love-without abandoning your rifle") and with the many ghosts and enthusiasm of a spring that months and years would soon cooled. Even the violence evoked in so many proclamations militarists, in that June was far more said they practiced. A gallery of slogans, often irreverent and playful, he could effectively express the cultural and social change introduced by the legendary "year of students". Preface by Pierre from the vineyard.