Il naufragio. Morte nel Mediterraneo - 9788807172199

Il naufragio. Morte nel Mediterraneo: Alle 18.57 del 28 marzo 1997 una piccola motovedetta albanese stracarica di immigrati, la Kater i Rades, viene speronata da una corvetta della Marina militare italiana, la Sibilla. In pochi minuti l'imbarcazione cola a picco nel Canale d'Otranto. I superstiti sono solo 34, i morti 57, in gran parte donne e bambini, 24 corpi non verranno mai ritrovati. È uno dei peggiori naufragi avvenuti nel Mediterraneo negli ultimi vent'anni. Ma soprattutto è la più grande tragedia del mare prodotta dalle politiche di respingimento. La guerra civile albanese, che infuria da settimane, spinge migliaia di uomini, donne e bambini a partire verso le coste italiane in cerca della salvezza. La crisi del paese balcanico fa paura. In molti in Italia alimentano il terrore dell'invasione e prospettano la necessità del blocco navale. Prima dello scontro, la Sibilla insegue la Kater i Rades per un tempo che agli uomini e alle donne sulla carretta appare incredibilmente lungo. Il processo per accertare le responsabilità dell'accaduto è lunghissimo. Le indagini vengono ostacolate e intralciate, alcune prove scompaiono o non vengono mai recuperate. Alla fine, gli unici responsabili del disastro risultano essere il comandante della Sibilla e l'uomo al timone della Kater. L'autore ha indagato a lungo sul naufragio ha incontrato i sopravvissuti e i parenti delle vittime, i militari, gli avvocati, gli attivisti delle associazioni antirazziste e ha girato per le città e i villaggi dell'Albania da cui sono partiti i migranti.
At 18.57 of March 28, 1997 a small Albanian patrol boat overloaded with migrants, the Kater i Rades, was rammed by an Italian Navy Corvette, the Sibyl. Within minutes the ship plummets in the Strait of Otranto. The survivors are just 34, 57 dead, mostly women and children, 24 bodies will never be found. And one of the worst shipwrecks in the Mediterranean over the past two decades. But above all it is the greatest tragedy of the sea produced by the policies of refoulement. The Albanian civil war raging for weeks, pushing thousands of men, women and children toward the Italian coast in search of salvation. The crisis in the Balkan country is scary. Many in Italy power the terror of the invasion and envisage the need for naval blockade. Before the battle, the Sibyl chases the Kater i Rades for the men and women on the cart looks incredibly long. The process to ensure the responsibility for what happened is very long. Investigations are hampered and impeded, some evidence disappear or are never recovered. In the end, the only people responsible for the disaster appear to be the Commander of the Sibyl and the man at the helm of Kater. The author has investigated at length about shipwreck met with survivors and relatives of victims, the military, lawyers, antiracist associations and activists turned to Albania's towns and villages from which they left the migrants.