La farfalla nel bicchiere - 9788899895297

La farfalla nel bicchiere: In un piccolo paese della provincia toscana, Tuco Maria lavora come commesso in una ferramenta di un uomo bizzarro, ex militante situazionista, convertitosi, per mancanza di stimoli e di amore, al commercio di cineserie. Il lavoro gli serve per pagare l'affitto del suo polveroso appartamento, la benzina della Bluepizer e i Black Russian al Bar delle Scheggiate. Fa una vita modesta, ma ha tre inseparabili amici e un sogno che non realizza mai: fare lo scrittore. E una storia, in effetti la scrive, ma non riesce a scrivere il finale. Tuco, non riesce ad amare, ha paura di volare e soprattutto di vivere. Ha vent'anni ed è insoddisfatto: del suo lavoro, degli amici che non comprendono i suoi tormenti, dell'ambiente borghese da cui è fuggito. Quando non sa più come addossare al mondo la responsabilità della sua infelicità "inventa un male", un'allergia a qualcosa che rischia di farlo soffocare. Questo "male" lo porta in montagna nella casa vacanza dei genitori. Il ritiro nel borgo propizia l'incontro con un anziano signore che, fra un bicchiere e l'altro, gli racconta una storia. «Tu non sei allergico, tu hai solo paura. Hai paura di tutto, quindi di vivere. Non vuoi vivere, ma hai paura anche di morire, e, pensa che ironia, l'unico antidoto alla morte è la vita.»
In a small town in the Tuscan province, Tuco Maria works as a salesman in a hardware store of a bizarre man, former militant situationist, converted, for lack of stimulation and love, to the trade of Chinese. He needs the job to pay the rent for his dusty apartment, Bluepizer gasoline and Black Russians at the Splatter Bar. He has a modest life, but he has three inseparable friends and a dream he never realizes: being a writer. And a story, he actually writes it, but he can't write the ending. Tuco, he can not love, he is afraid to fly and above all to live. He is twenty years old and dissatisfied: his work, friends who do not understand his torments, the bourgeois environment from which he fled. When he no longer knows how to hold the world responsible for his unhappiness, he "invents evil", an allergy to something that threatens to suffocate him. This "evil" takes him to the mountains in his parents' holiday home. The retreat in the village propitiates the meeting with an elderly gentleman who, between glasses, tells him a story. "You are not allergic, you are only afraid. You're afraid of everything, so you're afraid of living. You don't want to live, but you're also afraid of dying, and, think that irony, the only antidote to death is life."