Le metamorfosi - 9788845932410

Le metamorfosi: Attribuita a un Antonino Liberale di cui non si ha alcuna notizia e allestita con ogni probabilità tra il II e il III secolo, questa silloge di racconti di metamorfosi ci è stata tramandata da un codice di Heidelberg, il Palatinus Graecus 398. Il ricchissimo commento di Sonia Macrì e Tommaso Braccini ricostruisce con sapienza tutta la complessa rete mitografica, folklorica e antropologica che le fa da sfondo. «Tifone inseguì gli dèi, incalzandoli. Essi però gli sfuggirono, avendo la precauzione di mutare il proprio sembiante in quello di animali. E così, Apollo divenne uno sparviere, Ermes un ibis, Ares un pesce lepidoto, Artemide un gatto, Dioniso a sua volta si rese simile a un capro, Eracle a un cerbiatto, Efesto a un bue, Leto a un toporagno e ciascuno degli altri dèi cambiò aspetto nel modo in cui riuscì. Quando, poi, Zeus colpì Tifone con un fulmine, quello, consumato dal fuoco, si nascose nel mare e lì spense le fiamme. Zeus, però, non lo lasciò andare, ma gettò su Tifone il gigantesco monte Etna e sulla sua cima pose Efesto, come guardiano. Quest'ultimo, dopo aver fissato le incudini sul collo di Tifone, lavora la massa di metallo rovente». Nel mito greco era plausibile che uomini e donne potessero trasformarsi in animali, piante e rocce. Era l'ultima propaggine del regno della metamorfosi. E l'ultimo cantore di quelle storie fu Ovidio. Prima di lui e accanto a lui era fiorita su quei temi una intera letteratura, che il tempo ha sommerso. Ma almeno un prezioso relitto si è salvato: queste Metamorfosi di Antonino Liberale, che per alcune vicende sono una fonte unica
Attributed to an ANTONINUS LIBERALIS of which you have no news and set out with all probability between the 2nd and 3rd century, this anthology of tales of metamorphosis has been handed down by a code of Heidelberg, the Palatinus Graecus 398. The rich comment by Sonia M e Tommaso Braccini rebuilds with wisdom throughout the complex network that mythographic anthropological background, and folk. ??Typhoon chased the gods, incalzandoli. They, however, escaped, taking care to change their face into that of animals. And so, Apollo became sparrowhawk, Ermes an ibis, Ares, Dionysus, Artemis lepidoto a cat a fish in turn became like a goat, Hercules to a fawn, Hephaestus to an ox, Leto to a shrew and each of the other gods changed appearance in the way he managed. When, then, Zeus hit Typhon with lightning, that, consumed by fire, hid in the sea and there blew out the flames. Zeus, however, would not let him go, but threw up Typhoon the gigantic Mount Etna and on its top poses Hephaestus, as guardian. The latter, having set the anvils on the neck of Typhon, the red-hot mass of metal works??. In Greek myth was plausible that men and women could turn into animals, plants and rocks. It was the latest offshoot of the realm of metamorphosis. And the last Bard of those stories was Ovid. Before him and beside him was flourished on those issues a whole literature, that time submerged. But at least one valuable wreck you saved: these metamorphoses of ANTONINUS LIBERALIS, which for some events are a unique source